Riecco Musacchio: col Torino l’ultimo ruggito prima dell’addio?

Complice il turnover di Pioli, l’argentino tornerà in campo a distanza di 11 mesi dall’ultima apparizione. Ma il suo addio a Milanello è solo questione di tempo

Novanta minuti per tornare a sentirsi protagonista e per provare a lasciare un buon ricordo in vista di un addio annunciato. Sarà questa la duplice missione di Mateo Musacchio, che tornerà al centro della difesa rossonera in occasione della sfida di Coppa Italia contro il Torino. L’argentino beneficerà del massiccio turnover che Pioli ha già annunciato per tornare in campo a distanza di quasi 11 mesi dall’ultima apparizione datata 22 febbraio 2020, in occasione dell’1-1 in casa della Fiorentina (ingresso al 74′ al posto di Gabbia). Le possibilità che resti anche dopo giugno, quando scadrà il contratto che lo lega attualmente al Milan, sono quasi nulle. Non è esclusa nemmeno la sua partenza entro fine mese, ma solo nel caso in cui i rossoneri riusciranno a mettere le mani su un nuovo rinforzo.

GIORNI CONTATI

—  

Sì perché ormai Musacchio è scivolato in fondo alle gerarchie del tecnico per ricoprire, di fatto, il ruolo di quinto centrale di difesa. Davanti all’argentino ci sono non solo Romagnoli e Kjaer, ma anche Gabbia e l’ultimo arrivato Kalulu. Il lungo infortunio, la successiva operazione alla caviglia (a inizio giugno) e il lento recupero ultimato solo a metà novembre hanno spinto il centrale di Rosario fuori dal progetto sportivo, al punto da indurre la dirigenza rossonera a non prendere in considerazione l’ipotesi di rinnovo nonostante la prospettiva di perdere il giocatore in estate senza incassare un euro. Lo scarso contributo in campo nelle precedenti tre stagioni a Milano (con l’eccezione del secondo anno in cui collezionò 29 presenze in campionato) e i 6 infortuni sommati negli ultimi 24 mesi ne fanno un elemento sacrificabile, a maggior ragione se lo stipendio (oltre 2 milioni) è invece in linea con quello dei cosiddetti titolari.

QUESTIONE DI TEMPO

—  

La partenza di Duarte, appena ceduto in prestito in Turchia, libera un po’ di spazio dietro, ma è difficile immaginare un Musacchio protagonista nella seconda parte della stagione. Eventuali infortuni e/o contagi potrebbero generare emergenze improvvise che giustificano la sua permanenza fino a giugno (con Gabbia ancora out fino a metà febbraio, l’argentino è al momento la quarta opzione), ma nulla più. Se il Milan ricevesse una buona offerta in questa finestra di mercato e contemporaneamente avesse l’occasione di arrivare a un obiettivo in difesa, la cessione immediata del 30enne argentino non sarebbe così campata in aria. Nel frattempo, lo attende finalmente una serata sotto i riflettori per dimostrare di non aver perso il feeling con il pallone e, magari, per convincere eventuali club interessati.

Precedente Maradona, spunta un'altra presunta figlia illegittima Successivo Forte, altruista, coraggioso, mai arrogante: Kulusevski, calciatore da fumetto