Lo stadio arriva in Assemblea ma l’opposizione non ci sta

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Lo stadio arriva in Assemblea ma l'opposizione non ci sta
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Proteste al consiglio del Municipio IX, il Pd vuole rivolgersi alla Procura della Repubblica

Roma

A ulteriore dimostrazione che la partita intorno al nuovo stadio della Roma si è ridotta a puro braccio di ferro politico, ecco la minaccia di una denuncia alla procura della Repubblica da parte della rappresentanza del Pd al Municipio IX. Espressa in una nota: “Il municipio vota la delibera di interesse pubblico sullo stadio di Tor di Valle in palese violazione del regolamento. L’opposizione del Pd ha protestato per difendere il rispetto delle regole e la partecipazione, ma è stata espulsa dall’aula. Per questo motivo, l’atto votato dal consiglio è irregolare”.

Da una parte, quindi, questa presa di posizione decisa, dall’altra la determinazione del Movimento 5 Stelle che guida l’amministrazione di Roma di procedere verso l’approvazione della delibera. A tappe forzate, se necessario. Infatti la discussione e il conseguente voto in Assemblea Capitolina è all’ordine del giorno da domani a mercoledì (mentre martedì scadono i termini per la conferma o meno del vincolo architettonico sul vecchio ippodromo). Significa che il Campidoglio intende rispettare la scadenza del 15 giugno imposta dalla Regione Lazio. Non basterà a salvare l’attuale conferenza dei servizi, ma serve ai 5 Stelle per dimostrare la volontà di andare avanti. “Il nostro obiettivo è ampliare l’interesse pubblico. Questo progetto adesso è utile a tutti gli abitanti di quel quadrante”, dice l’assessore capitolino all’urbanistica Luca Montuori. Così la Roma continua a sperare in una nuova conferenza più snella e rapida, che consenta comunque di aprire i cantieri entro i primi mesi del 2018 con conseguente inaugurazione dello stadio entro la stagione 2020-21.

Solo che le anomalie di oggi, l’assenza delle opposizioni, le proteste e le rotture rischiano di ripetersi nell’aula dell’Assemblea. Rendendo sempre più tortuoso il cammino verso lo stadio. Il Pd del Municipio IX denuncia la mancanza del parere della commissione urbanistica; convocazioni straordinarie e illegittime del consiglio, di sabato e di domenica “con un costo per i cittadini di circa 15.000 euro”; una votazione avvenuta fuori dei termini regolamentari delle 7 ore di seduta. Dovrebbe trattarsi di un dibattito intorno a un’iniziativa imprenditoriale e urbanistica. E’ diventata una triste gara ad accollare agli avversari la responsabilità di un eventuale fallimento.

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