Lacroix e il salto del Wolfsburg: dagli schemi di Van Bommel al primo posto in Bundesliga

La Volkswagen continua a controllare il pacchetto di maggioranza del Wolfsburg, ma da diverso tempo ha ridotto il budget, il suo impegno economico nel calcio, ricorrendo sempre meno agli aumenti di capitale. Il matrimonio prosegue in sintonia, nel rispetto del legame che unisce da 76 anni la città al colosso automobilistico, però il club ha raggiunto ormai un’autonomia, una sua indipendenza, attraverso le plusvalenze e qualche cessione eccellente, come quelle di De Bruyne e Draxler. Il Wolfsburg è in testa alla classifica della Bundesliga: nove punti in tre partite, +2 sul Bayern Monaco, sul Bayer Leverkusen e sul Friburgo.

Nuovo capitolo

Ha cambiato allenatore, in estate, dopo la qualificazione in Champions: ha salutato Oliver Glasner, che ha scelto l’Eintracht Francoforte, e ha ingaggiato Mark Van Bommel, pronto subito a incidere con il suo 4-2-3-1. L’olandese, ex mediano del Milan, è alla seconda esperienza in panchina dopo quella vissuta per diciotto mesi nel Psv Eindhoven. Ha 44 anni, aspettava questa occasione, in passato aveva lavorato anche come vice ct di Bert Van Marwijk in Arabia Saudita e in Australia. La sua avventura era cominciata l’8 agosto nel modo più amaro, con l’eliminazione dalla Coppa di Germania, subita contro il Preußen Münster, società di quarta serie.

Nove punti

Solo un errore di percorso, perché in Bundesliga la musica è cambiata: 1-0 al Bochum, 2-1 all’Hertha Berlino e 1-0 al Lipsia. La spinta sulla fascia destra di Ridle Baku, convocato nella nuova Germania dal ct Hansi Flick, i gol di un centravanti “old style” come l’olandese Wout Weghorst e la regia difensiva di Maxence Lacroix, ventuno anni, francese, un metro e 90, scoperto nel 2018 quando giocava nel Sochaux e diventato un centrale da trenta milioni, inferiore per valore solo al suo connazionale Dayot Upamecano, preso dal Bayern.

La Champions

Lacroix è un altro dei segreti del Wolfsburg, che progetta una stagione emozionante anche in Champions, dove affronterà il Salisburgo, il Lille e il Siviglia: l’obiettivo è la qualificazione agli ottavi. Si sposa bene con il calcio di Van Bommel: il suo modello è Van Dijk, ha visione di gioco, lancio, accende la manovra, è il primo play della squadra, può proseguire la brillante generazione dei difensori francesi, da Varane a Koundé, da Kimpembe a Upamecano, fino a Konaté, arrivato da un mese al Liverpool. È nato il 6 aprile del 2000 a Villeneuve-Saint-Georges: suo padre è originario della Guadalupa e lavora come infermiere, sua mamma è un medico. Questa è la sua seconda stagione in Bundesliga: 33 presenze e un gol. È passato dalla Ligue 2, in Francia, con la maglia del Sochaux, al campionato tedesco senza soffrire l’impatto.

Il Chelsea e l’Atalanta

 Ha firmato un contratto fino al 2024. Ha cominciato la sua storia nella scuola calcio del Limeyrat, poi ha continuato a livello giovanile nel Montignacoise e nel Trelissac. Ha fatto parte di tutte le nazionali baby della Francia e ora aspetta la chiamata del ct Deschamps. Forza atletica, colpo di testa, anticipo, tackle, si muove sul centro-destra. A luglio lo avevano cercato il Chelsea e il Borussia Dortmund, ma i soldi dell’ingresso in Champions hanno permesso al Wolfsburg di blindarlo. Ha sfiorato anche la Serie A: nel 2019 era stato seguito dall’Atalanta.

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