Juve, Annus Pirli

Fatti due conti, dovrebbe mancare soltanto l’invasione delle locuste alla Continassa. A introdurre l’elenco degli errori, degli orrori e delle sfighe della Juve in questo suo annus horribilis (annus Pirli) che sembra non finire mai, fu il caso Suarez, ovvero lo sputtanamento per via dell’esame di italiano sostenuto a pene di segugio da uno straniero non tesserabile e mai tesserato, un caso che fece scattare un’inchiesta della quale stiamo ancora attendendo le conclusioni. Ai giorni della cocumella han fatto seguito gli infortuni, naturalmente a catena: da De Ligt a Dybala, da Alex Sandro a Chiellini, da Demiral a Cuadrado.

Ottobre si è aperto con Juve-Napoli by Asl, sfida rinviata non una, ma due volte. Trascurando per decenza la violazione della bolla da parte di Ronaldo, ribattezzato “Io so’ io e voi…”, tra novembre e gennaio si sono aggiunti – ma qui entriamo nel tecnico – le sconfitte (Fiorentina, Inter) e i pareggi (Lazio, Benevento, Atalanta) che hanno allontanato il club dal decimo scudetto consecutivo, titolo che – vendetta tremenda vendetta – sta per premiare Conte e Marotta, gli ex amici ai quali non sarebbe mai dovuto finire.

Juve ancora fuori dalla Champions: ironie e sfottò sui social

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Juve ancora fuori dalla Champions: ironie e sfottò sui social

Tra fine gennaio e marzo, con Dybala lungodegente, abbiamo registrato la traumatica uscita dalla Champions (agli ottavi), la conseguente sbroccata di Nedved che ha preso a calci il cartellone tra le scritte Respect e Equal Game; la moltiplicazione dei labiali (Agnelli versus Conte, Paratici e ancora Pavel all’indirizzo del quarto uomo) e le polemiche sull’incidenza di Ronaldo sui conti. Marzo è proseguito con il chiacchieratissimo blitz di Arthur a Dubai e si è concluso con Demiral e Bonucci contagiati in nazionale a poche ore dal derby, Buffon squalificato per bestemmia da incoraggiamento e Dybala, Arthur e McKennie puniti per essere stati sorpresi in flagranza di burraco a casa dell’americano. Che deve avere dei vicini granata. Sono convinto di aver dimenticato qualche altra disgrazia e altri errori.

Conte, il gestaccio verso la tribuna durante Juve-Inter

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Conte, il gestaccio verso la tribuna durante Juve-Inter

Ma vale la pena aggiornare, oltre ai guai del club, le insofferenze dei tifosi ai quali Agnelli ha voluto dare ascolto senza che rappresentassero – come in un recente, dimenticabile passato – una minaccia. Ricorderete, credo, le fibrillazioni per il falso annuncio dell’ingaggio di Guardiola, il guru dello spettacolo che avrebbe dovuto allontanare il “bruttissimo gioco” allegriano. Beh, adesso sono tutti lì che pregano il Max ripudiato affinché torni a casa. In fondo, anzi in testa, la filosofia è sempre quella: vincere. Ora che Mancini ne sta dimostrando gli effetti anche agli Eccellenti Critici, vediamo i tifosi e i loro signori tutti in fila a mani giunte davanti al muro del rimpianto.

Sempre a proposito di sfighe che ci vedono benissimo, non vi sarà sfuggita la coincidenza temporale: il Napoli con due positivi (Zielinski e Elmas) non poté partire per Torino. A pochi giorni dalla partita strarinviata, la Juve si ritrova con lo stesso numero di contagiati. E qui mi fermo.

La Juve fuori dalla Champions League. Nedved è una furia

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La Juve fuori dalla Champions League. Nedved è una furia

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