Venezia, la carica di Inzaghi Parma rimontato nel finale

Filippo Inzaghi, 43 anni. LaPresse

Filippo Inzaghi, 43 anni. LaPresse

Si chiude così, con Filippo Inzaghi festante al centro del campo. Scatenato, incontenibile: come quando segnava in prima persona. Parma-Venezia, big match di giornata (e di stagione) nel girone B di Lega Pro, rimarrà negli almanacchi per il finale shock. Crociati in vantaggio per 88 minuti. Poi l’uno – due mortifero, in 180 secondi (Moreo e Domizzi): lagunari in paradiso, emiliani in purgatorio. Due a uno il punteggio finale per gli ospiti, in uno stadio Tardini variopinto e propositivo: 10.500 tifosi crociati hanno accompagnato i calciatori di Apolloni verso una vittoria scemata quando l’obiettivo era ormai a portata di mano. Merito dei neroverdi, mai domi e con un pizzico di energia in più nei minuti conclusivi della partita. Un successo con contenuti che vanno al di là del semplice dato numerico. La vittoria contro una diretta concorrente alla promozione diretta, oltre a portare punti in classifica, dona morale e sicurezza nei propri mezzi.
gli allenatori — In panchina ci sono più di 600 presenze in serie A, coppe europee per tutti i gusti, mondiali e campionati italiani. Pippo e Gigi hanno scritto storie indimenticabili per il calcio di casa nostra. Curiosamente la favola di Inzaghi nel massimo campionato iniziò con i colori del Parma: esordio a Bergamo contro l’Atalanta, stagione 1995/96. E nelle foto d’epoca, prima dell’inizio del match, solo Hristo Stoičkov divideva i due attuali mister di crociati e lagunari.

gli atteggiamenti — Nuovamente contro, nella loro seconda vita sportiva. Dopo tanti tackle e molte sgomitate al centro dell’area, ora impartiscono ordini ai loro allievi. Filippo passeggia nervosamente all’interno dell’area tecnica. Mano sul mento e sguardo pensieroso alla ricerca di una soluzione per scardinare la difesa emiliana. Gesticola, Super Pippo. Indica la posizione ai suoi ragazzi, proponendo spazi da riempire e suggerendo compagni a cui ceder il pallone. Vive la partita con adrenalina, come se bruciasse dentro di lui un fuoco desideroso di vittoria a tutti i costi. Apolloni, forte del risultato sbloccato immediatamente, resta concentrato a braccia incrociate, limitandosi a qualche urlo di tanto in tanto. Ignaro della beffa finale.
la gara — É Felice Evacuo a indirizzare immediatamente il match: le lancette del cronometro non terminano neppure il primo giro e l’attaccante è già a terra in area, colpito da Malomo. Penalty inevitabile e Parma in vantaggio. Nel primo quarto d’ora l’attaccante si dimostra anche pregevole assist-man. Calaiò (in rovesciata) e Nocciolini (solo davanti a Facchin) sprecano le occasioni per chiudere il match. La traversa di Corapi su punizione porta a termine un primo tempo a forte tinte gialloblù. Con il passare dei minuti nella ripresa aumenta il pressing del Venezia che trova il pareggio con Moreo al minuto 88 e il gol vittoria con Domizzi nel recupero (91′). Al triplice fischio esplode la gioia del tecnico del Venezia: una corsa in campo già vista tante volte durante la sua carriera. Ma stavolta con camicia bianca e pantaloni eleganti.

 Pietro Razzini 

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