Uruguay, licenziato membro dello staff accusato di molestie sessuali

Altro scandalo in Copa America. Coinvolto, questa volta l’Uruguay.

Altro scandalo in Copa America. Coinvolto, questa volta l’Uruguay. Secondo quanto riportato dal Clarìn un agente di sicurezza della delegazione uruguaiana che partecipa alla Copa América è stato arrestato dalla polizia. Sul soggetto, rimasto anonimo, pende l’accusa di intimidazione e molestie sessuali a una dipendente della Conmebol. L’Uruguay ha immediatamente presto provvedimenti licenziando il collaboratore.

RICOSTRUZIONE – Secondo la polizia militare di Cuiabá, i fatti si sono verificati domenica notte, quando il sospettato avrebbe molestato una donna di 46 anni all’hotel Deville, dove alloggia la squadra uruguaiana. La ricostruzione di fatti, agevolata anche dalla presenza di telecamere a circuito chiuso, sposta le lancette del tempo intorno alle 22, come riporta il comunicato emesso dalle forze dell’ordine. “L’uomo ha avvicinato la dipendente, le ha chiesto a che ora usciva, quanti soldi guadagnava. Quindi ha chiesto un bacio e ha messo una banconota da 10 reais sulla panchina dove era seduta. E altri 10 reais nella tasca del cappotto”.  La polizia ha affermato che i membri della sicurezza dell’hotel hanno visto cosa è successo attraverso le telecamere di sorveglianza. L’uomo ha poi afferrato la donna per un braccio.  A quel punto si sono immediatamente recati sul posto, ma il soggetto era già andato via.

LICENZIATO – Il sospettato è stato quindi convocato nella sua stanza dalle autorità e ha negato le pesanti avance. Successivamente è stato trasferito al Dipartimento di polizia specializzato per la difesa delle donne, dove è stato multato per molestie e molestie sessuali quindi sottoposto a una udienza.  Visti i fatti, Conmebol ha rilasciato un breve comunicato in cui ha indicato di respingere e condannare “fortemente” qualsiasi forma di molestia sessuale e ha affermato che resterà attenta alle decisioni delle autorità che si occupano della denuncia. “Conmebol continuerà a lavorare per un calcio libero da discriminazioni, violenze e molestie ea favore dello sport come strumento per lo sviluppo e la crescita delle persone e della società”. Immediato anche l’intervento della Federazione Uruguaiana che, a prescindere dall’esito della vicenda, ha deciso di licenziare il sospettato. La scelte è dettata “da un comportamento presumibilmente ripudiabile e inaccettabile”. Il soggetto non tornerà a Montevideo, “dove inizierà formalmente l’iter delle indagini”.

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