Ufficiale, Trezeguet non è più Brand Ambassador della Juve

Con un comunicato ufficiale apparso sul proprio sito, la Juventus ha annunciato la separazione da David Trezeguet, che non ricoprirà più il ruolo di Brand Ambassador bianconero. L’ex bomber francese è pronto ad iniziare una nuova carriera nelle vesti di direttore sportivo:

“Anni di gol, celebrazioni, grandi giocate e trionfi sul campo da gioco. Poi, la voglia di scendere di nuovo in campo, come presidente delle Juventus Legends. Seguiti da altri tre anni, iniziati nel 2018, come Juventus Brand ambassador. Per David Trezeguet la sua “terza” vita in bianconero finisce oggi, perché oggi è il suo ultimo giorno come Brand Ambassador del Club. David ha parlato di obiettivi ambiziosi e opportunità di crescita, quando nel novembre di tre anni fa ha firmato la sua nomina. E così, Trezeguet ha svolto il suo compito con una forte passione insieme alla sua indimenticabile presenza, al suo sorriso e alla sua voglia di stare con i tifosi e di rappresentare al meglio un club che ama con tutto il cuore. Perché Trezegol è juventino, tutti noi non possiamo che augurargli un futuro di grandi soddisfazioni professionali”. Ma attenzione perché in queste ore sono arrivate anche grosse novità di mercato in casa Juventus: Cherubini ora fa sul serio, ecco chi sta pensando di comprare adesso! <<<

Parlando invece di Nazionale, queste sono le dichiarazioni di Fabio Cannavaro ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Se mi piace questa Italia? Molto. Per l’idea di gioco che esprime, per il lavoro di Mancini, per il cammino percorso. Perché non si realizza una striscia di 31 risultati utili se non c’è sostanza. Solo che con il Belgio siamo a un bivio. Bisogna coniugare bellezza e risultato ed è logico che andando avanti sale la tensione e tutto si può complicare in un attimo. E poi ci vuole un po’ di fortuna. Il Belgio?  Ha almeno quattro-cinque giocatori in grado di risolvere la partita da soli. Penso a Lukaku e a Mertens, anche se ultimamente il napoletano non è al meglio ma ha grande facilità di tiro e “vede” la porta. Poi ci metto i due in dubbio e anche Witsel che conosco molto bene, avendolo avuto al Tianjin: un centrocampista completo capace di far bene qualsiasi cosa. Inoltre hanno in Courtois un ottimo portiere e mi piace molto la gestione del c.t. Martinez.

Giocatori decisivi tra gli azzurri? La nostra storia insegna che, a parte Roberto Baggio nel ‘94, l’Italia non ha mai puntato su un fuoriclasse, ma su un gruppo forte, capace di esaltarsi nelle difficoltà. Per me l’uomo in più è Mancini per come fa giocare la squadra e gestisce gli uomini. Abbiamo un’ottima mediana, con qualità e fisicità. C’è anche Bonucci regista arretrato. In attacco siamo imprevedibili perché in tanti seguono l’azione e dietro c’è solidità, con un portiere di grande livello. Il Belgio è un po’ un bivio delle nostre ambizioni. Per crescere bisogna battere avversari forti. I ragazzi devono rimanere con la testa leggera, così potranno giocare come hanno imparato a fare insieme. Dovranno sentire l’orgoglio di dire “Noi siamo l’Italia”. E allora saranno gli altri ad andare in difficoltà nell’affrontarci. E poi presto ci sarà il Mondiale…”.

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