Torino, nel segno di Ferrini quarant’anni dopo

Torino, nel segno di Ferrini quarant’anni dopo

L’8 novembre 1976 moriva il capitano simbolo del granatismotwitta

TORINO – Non sono solo la classifica e le vittorie ad esaltare in questi giorni il popolo granata, ma soprattutto il modo in cui i traguardi vengono raggiunti dal Toro. Sinisa Mihajlovic ha infatti restituito alla sua gente una squadra grintosa e propositiva, sempre pronta alla lotta e mai disposta ad accontentarsi. Negli Anni 70, per descrivere il temperamento di chi scendeva in campo con la maglia granata venne coniato il termine “tremendismo”, che rendeva perfettamente l’idea di come cuore, tenacia e coraggio possano più di tecnica e denaro, spingendo a risultati inimmaginabili per i più. L’uomo che incarnava in sé tutti valori che ogni tifoso del Toro vorrebbe ritrovare in un giocatore, era Giorgio Ferrini, di cui proprio oggi cadono i 40 anni dalla scomparsa. Sinisa Mihajlovic, vero artefice della riscossa torinista, ha voluto dedicare alla bandiera granata la grande vittoria di sabato contro il Cagliari: «Il suo spirito deve essere il nostro, è stato il capitano dei capitani, una sua frase era “buttiamo il cuore oltre l’ostacolo e andiamo a riprendercelo”, questo è il Toro, e questo voglio che sia il nostro spirito». Musica per le orecchie dei tifosi, che gongolano nel vedere un giovane, per giunta centrocampista, con la fascia di capitano sul braccio come Benassi.

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