Sfida per l’azzurro: Caputo-Belotti, ora chi mette la freccia?

Hanno segnato 4 reti: in Sassuolo-Torino (stasera ore 20.45) un duello che vale anche per la Nazionale

Il Sassuolo lassù, quasi in cima. Anzi, stanotte potrebbe addormentarsi da primo. Mentre il Toro sta laggiù, sul fondo, in attesa di un recupero (Genoa) e soprattutto di questo test a Reggio Emilia che Giampaolo ha definito “di livello universitario”. Tecnicamente trattasi di un testa-coda. Sì, ma non del gol. Se ci focalizziamo sui due (capo)cannonieri, ecco che la sfida diventa in perfetto equilibrio: 4 centri Caputo, 4 centri Belotti, con un rigore a testa. Il Gallo il prossimo 4 novembre avrà l’occasione di arricchire il suo bottino nel recupero col Genoa, ma intanto si concentra su questo anticipo che negli auspici granata dovrebbe portare in dote i primi punti del torneo.

La sforbiciata

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Belotti domenica contro il Cagliari ha sfiorato nel recupero un eclatante 3-3 in sforbiciata. È un numero che il portiere neroverde Consigli ha già patito in due circostanze consecutive, cioè nel campionato 2017-18 e nel 2018-19. Reti in avvitamento, spettacolari e inesorabili, che contribuirono in entrambe le occasioni a dare i tre punti al Toro. Il fatto che giusto pochi giorni fa il Gallo sia andato vicinissimo a un’altra realizzazione acrobatica, potrebbe aver messo in una certa agitazione il numero uno emiliano… Almeno è quanto si augurano i tifosi granata, che non hanno nascosto malumori e preoccupazioni per il ritardo accusato dal progetto Giampaolo. “Anche io pensavo di avere qualche punto in più, il rammarico è confinato però alla gara col Cagliari perché con la Viola non eravamo ancora pronti e con l’Atalanta c’era poco da fare. Invece col Cagliari avremmo meritato di fare risultato, visto e rivisto il match. Ma poi ci sono stati dei cali di attenzione in difesa, il mezzo metro in meno o in più nel posizionamento. In questa fase di apprendimento di un nuovo modo di giocare è meno importante la percezione dell’avversario e più determinante il concetto di spazio-tempo”. Ciò detto, poter contare su un Belotti in piena forma è un bel vantaggio. “Non ho mai allenato in carriera un attaccante dalle caratteristiche del Gallo. Ne ho avuti di forti sì, ma con le sue peculiarità nessuno”, l’elogio di Giampaolo. Naturalmente Roberto De Zerbi è ben contento del suo Ciccio Caputo, letteralmente esploso nella passata stagione proprio grazie agli schemi molto offensivi del tecnico del Sassuolo.

Come una favola

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Quella di Caputo è un favola alla Di Natale, tanto per scovare un altro mini-bomber dal tiro e dal fiuto micidiali. Guarda caso i due hanno in comune la militanza nell’Empoli. E adesso, grazie a De Zerbi e Mancini, per il pugliese si è aperta la prospettiva di un Europeo da protagonista, terzo incomodo tra Ciro Immobile e appunto Andrea Belotti in una nazionale che punta in alto senza falsi pudori. A Danzica, contro la Polonia, il Gallo nel finale ha lasciato il posto proprio a Ciccio, che aveva debuttato quattro giorni prima a Firenze nella goleada alla Moldavia, firmando anche il suo primo gol azzurro. Una soddisfazione enorme sempre, ma figuratevi cosa può aver significato per chi i gol li ha sempre saputi fare ma che arriva alla Nazionale a 33 anni suonati e con meno di cento partite di A messe assieme quasi tutte nelle ultime tre stagioni. Un destino decisamente ingrato con Caputo. Ma siccome l’Europeo è a fine stagione, troppo tardi non è.

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