Roma-Benevento 5-2: Fonseca dilaga con Pedro, Dzeko, Veretout e Perez

ROMA – Il Benevento tiene testa alla Roma per 70′, poi crolla nel finale. Fonseca vince 5-2 grazie alla doppietta di Dzeko e alle reti di Pedro, Veretout su rigore e al capolavoro di Carles Perez, annullando il vantaggio iniziale di Caprari ed il provvisorio 2-2 di Lapadula sulla ribattuta di un penalty in un primo momento neutralizzato da Mirante. I capitolini di Fonseca salgono così a quota 7 punti in classifica, i sanniti di Inzaghi restano fermi a 6.

Roma-Benevento, tabellino e statistiche

Serie A, risultati e classifica

Le scelte di Fonseca ed Inzaghi

Torna al 4-2-3-1 Fonseca, con Santon a destra, Spinazzola a sinistra e Mancini ed Ibañez davanti a Mirante. Rialzato Cristante in mediana al fianco di Veretout e il terzetto Pedro-Pellegrini-Mkhitaryan alle spalle di Dzeko. Il Benevento si presenta invece all’Olimpico di Roma schierato con l’albero di Natale: a protezione di Montipò ci sono Letizia, Glik, Caldirola Foulon, centrocampo fisico composto da Ionita, Schiattarella Dabo e, a piede invertito, gli ex del match Iago Falque Caprari dietro il terminale offensivo Lapadula.

Roma-Benevento 0-1: gol dell’ex di Caprari

La Roma prova a pungere con Pellegrini, dopo appena 2′ con un calcio di punizione da posizione defilata, e con Spinazzola, protagonista di una devastante discesa sull’out sinistro che non trova compagni in mezzo, il Benevento colpisce invece al primo tentativo: l’ex Caprari si destreggia al limite e scaglia un interno destro che, complice la decisiva deviazione di Ibañez, porta avanti a sorpresa la Strega quando sono cinque i minuti di gioco. La reazione dei padroni di casa è affidata a due guizzi di Mkhitaryan, elusi in corner dalla difesa campana, e ad un colpo di testa di Pellegrini che si spegne sul fondo senza particolari patemi per Montipò. Al 17′ strigliata di Fonseca ai propri centrali, rei, a suo dire, di un’eccessiva lentezza nel dare avvio alla manovra. La reprimenda non sortisce gli effetti sperati, ad eccezione di una pennellata di Spinazzola e la conseguente torre di Cristante, con Dzeko in ritardo di pochissimo all’appuntamento col pallone, è piuttosto Caprari a disegnare calcio sulla corsia sinistra (tunnel a Veretout e sventagliata sul lato opposto del campo), mentre Ionita vanifica una ripartenza con un cross fuori misura da zona pericolosa e Lapadula temporeggia troppo a tu per tu con Mirante dopo una clamorosa ingenuità di Ibañez, che pone poi rimedio al proprio errore.

Pedro-Dzeko, la Roma la ribalta

Al 24′ fiammata improvvisa della RomaDzeko lancia Pedro in profondità, traversone per Mkhitaryan che, di testa, non riesce a battere Montipò, pur lamentando un tocco di mano di Foulon, che il Var giudica involontario. Al 29′ ci prova poi Pedro, ma il suo mancino non prende il giro sperato e la palla termina abbondantemente a lato. I giallorossi crescono col passare dei minuti e, al 31′, arriva un pari ormai nell’aria: Mkhitaryan mette in moto uno scatenato Spinazzola Pedro, di mancino a centro area, trova l’1-1. Proteste del Benevento (Inzaghi chiede a gran voce l’intervento del Var), Schiattarella ammonito e il gioco riprende, con replica immediata ospite ed Ibañez che spende un giallo con Dabo lanciato a rete. È un fuoco di paglia e la Roma, al 35′, completa la rimonta-lampo: da un lungo rinvio di MiranteMkhitaryan porta avanti un due contro due, poi serve in mezzo Dzeko che trafigge Montipò con un piattone destro al ferro. Al secondo di recupero, poi, arriva anche l’ipotetico 3-1 cancellato dal Var: resta la bella azione, partita da un uno-due Pellegrini-Spinazzola (il trequartista in fuorigioco) con trivela verso Dzeko, quindi il filtrante di Pedro per Cristante e contro-cross “inutilmente” messo dentro in spaccata da Mkhitaryan.

Lapadula fa 2-2

Roberto Insigne per Iago Falque è la novità di Inzaghi alla ripresa delle ostilità, ma è ancora Spinazzola la spina nel fianco della difesa sannita, con Glik che salva tutto in extremis, mentre cerca fortuna Mkhitaryan dalla distanza, con la palla che sorvola la traversa. La risposta del Benevento è affidata a Lapadula (in ritardo sull’uscita di Mirante) e Caprari, che ci prova da fuori con l’estremo difensore capitolino che mette in corner (non concesso dall’arbitro). Al 53′ la svolta: frittata Mirante-Veretout, il francese stende Ionita e conseguenti, inevitabili, ammonizione più calcio di rigore. Dal dischetto va Lapadula, l’ex Juve e Samp respinge, ma sulla ribattuta l’italo-peruviano fa 2-2. La Roma perde qualche certezza e la Strega prova ad approfittarne con Insigne jr e con un’insistita azione murata a più riprese, ma è clamorosa la chance fallita da Lapadula al 61′, ipnotizzato prima da Mirante, poi da Mancini. I padroni di casa si rivedono al 65′ con un colpo di testa, alto, di Ibañez, mentre l’ennesima pregevole giocata di Caprari costringe al giallo Santon.

Veretout-Dzeko-Perez, la Roma vince 5-2

Al 66′ il match cambia nuovamente copione: contatto (dubbio) Montipò-Pedro e 3-2 dagli undici metri di Veretout. Il centrocampista transalpino fa spazio a Villar (Bruno Peres per Santon), mentre è miracolosa la respinta coi piedi di Montipò sulla zuccata di Dzeko dopo la torre di Ibañez. L’azione innesca però un micidiale contropiede di Insigne jr, ma il tiro di Ionita lambisce il palo e sbatte sui cartelloni. A cavallo tra l’avvicendamento Improta-Dabo e quelli Kumbulla-Ibañez Carles Perez-Pedro, c’è il 4-2 della RomaVillar serve Mkhitaryan sulla corsa, altruista l’armeno che sforna il secondo assist di giornata, regalando a Dzeko la doppietta (77′). Calano i ritmi, e con essi le emozioni, nel finale di gara: doppio cambio Sau-Hetemaj per Lapadula-Schiattarella, quindi l’armeno si divora due gol (ma uno sarebbe stato annullato per offside), mentre Fonseca concede la standing ovation al gigante bosniaco, regalando al contempo l’esordio a Borja Mayoral, e Maggio fa tirare il fiato a Letizia. Buona occasione per Improta all’86’, ma la sua torsione aerea termina alta. Il sipario cala sul 5-2 di Perez, che conclude nel migliore dei modi una splendida azione personale (89′).

Precedente Bengtsson, l'ex Inter racconta la sua crisi: "Il calcio pretende mascolinità, è tutto sbagliato"

Lascia un commento