Sanremo, parola ai Nomadi: “La nostra ‘Io vagabondo’? Ibra e Miha, seguite Fiorello…”

Il consiglio di chi ha scritto la canzone con la quale si esibiranno a Sanremo Zlatan e Sinisa: “Ne siamo felici e orgogliosi, è il brano giusto per loro”

Io, un giorno crescerò/E nel cielo della vita volerò/Ma un bimbo che ne sa/Sempre azzurra non può essere l’età… “, è l’incipit di “Io vagabondo”, la canzone lanciata dai Nomadi al Disco per l’estate ‘72, un evergreen, tant’è che giovedì sera la canteranno, ebbene sì, Ibrahimovic e Mihajlovic sul palcoscenico del Festival di Sanremo con Amadeus e Fiorello: “Ibra ci teneva tantissimo – dice il direttore artistico – ad ospitare Sinisa per raccontare la loro amicizia, così abbiamo organizzato”. Chissà che cosa ne pensano i Nomadi… “Ne siamo felici e orgogliosi – risponde Beppe Carletti, tastierista che ha fondato il gruppo emiliano con l’indimenticato Augusto Daolio nel ’63 – penso che sia la canzone giusta, Ibra e Mihajlovic sono due vagabondi!”.

Perché questa canzone è ancora attuale?

“Dopo il grande successo, negli anni Ottanta era scomparsa dai radar, ma quando Fiorello l’ha riportata in auge con il karaoke, non potevamo più sottrarci, abbiamo ripreso a cantarla ai concerti. Lo ringrazierò per sempre. Piaceva molto anche al nostro amico Emiliano Mondonico, a volte la intonavamo insieme”.

Quale consiglio dà a Zlatan e Sinisa?

“Cercate di interpretarla bene: Fiorello la conosce a memoria, se lo seguite siete a posto!”

“Io e il cantante stiamo per la Juventus, il mio idolo era Boniperti, il batterista e il violinista sono milanisti, il chitarrista tifa Parma e il bassista Torino. Siamo un gruppo misto”.

“Il calcio mi piace. Il Milan è una bella squadra, complimenti a Pioli, l’Inter ha un parco giocatori incredibile, è un po’ più avanti, la Juve questa volta è in affanno, ma come si dice dalle mie parti “Non è ancora sera”.

Come nasce il nome Nomadi?

“C’era un gruppo che si chiamava così, poi si è sciolto, noi ci spostavamo da una balera all’altra, eravamo sempre in giro, una volta si viveva suonando, ci venne spontaneo raccogliere quel nome. Ci ha portato bene. Anche Ibrahimovic e Mihajlovic sono un po’ nomadi, giovedì sera mi sembrerà di stare sul palco in mezzo a loro”.

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