Ronaldo, la rabbia e le ferie: Natale a Dubai senza obbligo di quarantena

Secondo la Asl CR7 con il tampone può allenarsi da subito. Pirlo ha fissato il rientro per lunedì

Il post prima di un lungo viaggio, che sicuramente genererà nuove polemiche. "Abbiamo chiuso il nostro 2020 con una prestazione scadente e un risultato tutt’altro che accettabile. Siamo la Juventus e non possiamo accettar niente di meno che l’eccellenza sul campo! Alla fine festeggeremo ancora noi insieme ai nostri tifosi!": così Cristiano Ronaldo ha provato via social a scuotere la Juventus e a rassicurare i tifosi ("Abbiate fiducia in noi, ce la faremo") prima di staccare la spina per qualche giorno. La squadra è in vacanza e lo sarà fino a lunedì 28, quando riprenderanno gli allenamenti. Una manciata di giorni che Cristiano ha deciso di sfruttare nonostante il momento complicato causa Covid. CR7 è già partito (come documentato dalle stories della fidanzata Georgina) con tutta la famiglia: volo privato con destinazione Dubai, dove parteciperà ai Globe Soccer Awards. La premiazione si svolgerà il 27 dicembre e l’attaccante portoghese è uno dei tre finalisti per il titolo di miglior giocatore dell’anno con Messi e Lewandowski. A Dubai ci sarà la solita sfilata di giocatori, allenatori e procuratori e Cristiano non sarà l’unico della Juventus: altri tre-quattro compagni di squadra hanno avuto la stessa idea, volare al caldo e in un posto in cui ci sono meno divieti rispetto all’Italia.

NO QUARANTENA

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La cosa curiosa è che i calciatori, al contrario dei normali cittadini, non avranno problemi a tornare subito ad allenarsi. Il Dpcm prevede infatti che tra il 21 e il 6 gennaio chi tornerà dall’estero dovrà stare in isolamento. Decisione presa per scoraggiare i viaggi in un periodo, quello delle feste natalizie, considerato molto delicato, tanto che tutta l’Italia tornerà a essere zona rossa o arancione (a seconda dei giorni), quindi con divieto di uscire dal comune, fino alla Befana.

VACANZA E RITORNO

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I calciatori però seguono altre strade. Negli ultimi mesi è stata sdoganata una modalità di allenamento in isolamento, con tamponi regolari, ormai tipica del calcio. Per la Asl di Torino, sempre interpellata dalla Juventus da marzo a oggi, non ci sono problemi: i giocatori possono stare in isolamento e avere contatti solo con il gruppo squadra, effettuando regolari tamponi al ritorno nei giorni successivi. Perciò chi andrà in vacanza all’estero al rientro non dovrà sospendere l’attività per fare la quarantena ma dovrà soltanto rispettare l’isolamento: no alla normale vita sociale, sì all’attività sportiva e alle partite.

PROTOCOLLO E POLEMICHE

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Tutto lecito, ma è facile immaginare che le vacanze dei calciatori faranno discutere, soprattutto in un momento come questo, in cui molte famiglie in Italia non potranno riunirsi. D’altronde non è la prima volta che Ronaldo si muove durante il Covid, scatenando polemiche. Cristiano era rientrato a Torino dal Portogallo dopo aver scoperto di avere il Covid (contratto in nazionale) per fare l’isolamento a casa sua. Sulla vicenda era intervenuto persino il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. "Credo che abbia violato il protocollo", aveva detto a Radio Uno, provocando la risposta piccata del numero 7: "E’ una bugia, sono rientrato in aeroambulanza rispettando tutte le procedure". In realtà Spadafora non si riferiva al rientro (effettivamente in regola) ma alla partenza, perché Cristiano e altri 4 della Juve avevano lasciato l’isolamento fiduciario senza il permesso della Asl per raggiungere le nazionali. Su questo la procura federale della Figc ha aperto un procedimento.

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