Razzismo, il presidente della FA si dimette: “Ho usato parole inaccettabili”

LONDRA (Regno Unito) – “Le mie parole inaccettabili di fronte al Parlamento sono state un disservizio per il nostro gioco e per coloro che lo guardano, praticano, arbitrano e amministrano. Questo ha bloccato la mia determinazione nell’andare avanti. Sono profondamente addolorato per aver offeso le diverse comunità nel calcio che io e altri abbiamo lavorato così duramente per includere. Vorrei ringraziare i miei amici e colleghi per la saggezza e i consigli che hanno condiviso nel corso degli anni”. Con questa nota, il presidente della FA (la Federcalcio inglese) Greg Clarke, tacciato di razzismo, ha ufficializzato le proprie dimissioni.

Razzismo, Clarke nella bufera

Il 63enne uomo d’affari inglese, che è anche vice-presidente della Fifa, una volta richiamato dal parlamentare Kevin Brennan, ha lasciato la carica di presidente della FA dopo aver usato un termine considerato di stampo razzista durante un’audizione con i parlamentari britannici al Comitato Digitale, Cultura, Media e Sport. Clarke ha utilizzato infatti l’espressione “calciatori di colore“, considerata altamente offensiva nel Regno Unito, ma ha anche accennato durante la stessa udienza alla mancanza di professionalità dei giocatori di origine asiatica, secondo lui dovuta a “diversi interessi di carriera“. La presidenza della FA è stata assunta ad interim da Peter McCormick.

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