Per Inter, Milan e Napoli una tappa senza salite, ma Inzaghi rischia

Il turno prepasquale della Serie A non dovrebbe riservare preoccupazioni alle squadre italiane impegnate in Champions, ma la posizione del tecnico nerazzurro rimane sotto osservazione

Le tappe di trasferimento non sono tutte uguali, anche se possono sembrarlo. Empoli 31 punti, Salernitana 28, Lecce 27: il valore delle avversarie di Milan, Inter e Napoli – dice la classifica – è simile, praticamente identico se si considera che Pioli affronta in casa i toscani, quelli più ricchi di punti, mentre Inzaghi e Spalletti giocano in trasferta. Percorsi non semplicissimi, insidiosi, ma apparentemente senza grandi strappi e senza salite spaccagambe, in attesa di arrivare ai confronti che valgono la storia: i quarti di finale della Champions. Eppure questa tappa di trasferimento per qualcuno è comunque pericolosa. Molto pericolosa.

IN BILICO

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Il burrascoso pareggio in Coppa Italia contro la Juve ha aiutato a nascondere in un angolo della memoria, almeno per un paio di giorni, il momento delicatissimo dell’Inter e di Inzaghi. Si è parlato molto di quello che è successo a Torino in campo e in curva, com’è giusto che sia, e quasi per niente della pessima partita giocata dalle due squadre. Dai bianconeri, certo, ma anche dai nerazzurri. E pure le parole pronunciate da Marotta sono scivolate via nell’indifferenza dei più, offuscate da risse, espulsioni, cori razzisti: “Se non dovessimo entrare in Champions, saremmo costretti a rivedere tutti i piani”.

Le prospettive per l’Inter diventerebbero decisamente fosche, i rinnovi di contratto più onerosi sarebbero irrealizzabili, così come sarebbe indispensabile cedere un numero consistente di calciatori d’alto livello. E un club come quello nerazzurro – ricco di storia, di tifosi e di ambizioni – non può permettersi che accada tutto questo, al punto che i dirigenti sono pronti a prendere qualsiasi decisione per cercare di salvare almeno il quarto posto. La tappa di Salerno, osservata in uno scenario del genere, diventa terribilmente importante, perché le tre sconfitte consecutive – con Spezia, Juve e Fiorentina – hanno reso inquietante la classifica e turbolento l’ambiente. L’Inter oggi è al quarto posto alla pari con la Roma, che però ha vinto l’andata dello scontro diretto a San Siro: se il campionato finisse adesso, Inzaghi sarebbe fuori dalla Champions. I manager di Zhang si aspettano che Simone dia la scossa e faccia ripartire la squadra, almeno quanto serve per garantirsi il quarto posto, ma deve farlo in fretta, altrimenti nessuna decisione sarebbe esclusa o impossibile. Del resto è difficile negare che, con un organico di questo livello, i nerazzurri dovrebbero occupare ben altra posizione in classifica, senza avere perso dieci partite su ventotto e senza accusare un distacco di ventuno punti dal Napoli.

IL FARDELLO

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L’Inter, insomma, si avvicina alla partita di martedì contro il Benfica con un’enorme pressione addosso, perché a Salerno non può sbagliare. Ne hanno molta di meno, di pressione, il Milan e il Napoli, benché abbiano a loro volta qualche grana: i rossoneri in classifica sono davanti all’Inter appena di un punto, quindi anche loro in piena bagarre nell’inseguimento al quarto posto; gli azzurri arrivano dallo 0-4 subito proprio dalla squadra di Pioli e hanno bisogno di ripartire subito affinché la mente non sia attraversata da brutti pensieri (certo non è a rischio lo scudetto, semmai la serenità per affrontare nel modo migliore i quarti di coppa). Oggi le partite con Lecce ed Empoli, poi Napoli e Milan si lanceranno verso il derby di Champions di mercoledì. Quanto peserà il pensiero della sfida europea nelle scelte di Spalletti e Pioli in campionato? Rinunceranno a qualche titolare con vista sull’Europa? E quanto gli stessi calciatori sapranno mettere la testa nella tappa di trasferimento anziché rivolgerla alla sfida che vale la gloria? Di sicuro il pensiero sarà anche rivolto a ciò che accadrà fra cinque giorni, non a caso Giroud potrebbe essere risparmiato in avvio. E non a caso Osimhen lavora dal momento dell’infortunio avendo in testa solo un evento: Milan-Napoli.

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