Napoli, Champions o no: De Laurentiis e la doppia strada

Lo chiameranno il piano-A, ovviamente, perché avere una quarantina di milioni più o meno certi oppure doverne fare a meno, non è esattamente la stessa cosa. E poi volete mettere il prestigio, il richiamo della Champions che fa da calamita sugli eventuali acquisti, e comunque c’è quella “fortuna” che – come dicono in giro da un bel po’ – aiuta a vivere meglio. Prima che il virus mettesse persino le mani in tasca ai club, e quindi fi nisse per saccheggiare la cassaforte, c’erano almeno gli incassi ai botteghini, le varie coppe e sponsor munifici: ora restano i diritti televisivi e quelli della Champions e il market-pool rappresentano ossigeno e consentono (anche) di affrontare con maggiore disinvoltura il peso di un monte-ingaggi che oscilla già oltre i cento milioni di euro.

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Napoli, Gattuso via a giugno. I piani di De Laurentiis

Quando questa stagione sarà finita, vada come vada, Aurelio De Laurentiis e Rino Gattuso si saluteranno, non avendo ormai altro da dirsi: a quel punto, la dimensione europea finirà per spingere anche alla scelta dell’allenatore, e una Champions può alimentare un nuovo progetto e consentire al Napoli di inseguire sogni che altrimenti si dissolverebbero immediatamente. Nel piano-A, il tecnico del futuro avrebbe fattezze dense anche di autorevolezza e De Laurentiis una telefonata ad Allegri non la risparmierebbe, né ignorerebbe Benitez o Fonseca, gli stranieri che per ragioni diverse, lo stuzzicano e gli trasmettono certezze. Se poi per caso, malauguramente, invece del portone (dorato) della Champions dovesse aprirsi semplicemente quello dell’Europa League, sarebbe tutta un’altra storia. Nel casting per gli allenatori, ci sono anche giovani che “promettono” un calcio che conceda prospettive: Roberto De Zerbi ha un vantaggio, oltre alle cento partite col Sassuolo che rappresentano un valore aggiunto, ed è quello di conoscere le insidie ambientali di una città nella quale ha già vinto, da calciatore. Poi ma in ordine sparso e casuale – c’è Ivan Juric, che un anno fa è stato vicinissimo al Napoli: l’avrebbe (probabilmente) allenato, se Gattuso non avesse centrato la Coppa Italia. E Vincenzo Italiano, che con lo Spezia ha colpito Adl, porta con sé la freschezza d’una proposta avvincente.

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