Esiste una doppia chiave di lettura dietro gli equivoci e il mancato feeling tra Eriksen e l’Inter, come raccontano in Danimarca: la prima è che Conte non ritenesse fondamentale l’acquisto di un trequartista; la seconda è che il tecnico e qualche dirigente, forse, avevano pensato di poterlo trasformare in una mezzala da 3-5-2, ruolo mai ricoperto da Christian nell’Ajax, nel Tottenham e in nazionale. Sul caso Eriksen, utilizzato 211 minuti in campionato e 90 in Champions, è intervenuto Michael Laudrup, che la Juve prese giovanissimo – nel 1983 – dal Broendby e lo prestò per due anni alla Lazio del presidente Chinaglia, in attesa di portarlo a Torino.
Anche l’inserimento in Italia di Miki non fu liscio come il velluto. A Roma regalò qualche lampo, in bianconero vinse uno scudetto e una Coppa Intercontinentale, prima di stregare la Spagna con il Barcellona di Cruijff e nel Real Madrid. Laudrup ha analizzato il momento negativo di Eriksen nell’Inter davanti ai microfoni del canale danese Tv3: “Sbaglia chi pensa che non sia adatto al calcio italiano”.
Tante esclusioni, pochi segnali di fiducia da parte di Conte, il rischio di bruciare un anno. Laudrup crede che a gennaio, durante il mercato, il matrimonio possa sciogliersi, nell’interesse comune: “Non è da escludere che il giocatore e il club decidano di cercare qualcosa di nuovo. A questo punto, non so se sia possibile dare un altro indirizzo a questa situazione, soprattutto se Eriksen continuerà ad avere così poco spazio”.