Lazio, senti Arshavin: “Immobile un’anguilla, e se gliel’avessi passata io…”

Bandiera dello Zenit e trascinatore della Russia, oggi è il direttore dell’Academy del club: “Inzaghi mi piace, Luis Alberto un creativo. Io irriverente, ma zittivo tutti”

Sia lodato un papà insistente, perché senza di lui parleremmo di tavolette a quadri rossi e beige. Andrej Arshavin, da ragazzino, giocava a dama e vinceva tornei. “Bravino”, dicevano, ma il padre plasmò per lui un futuro diverso: “Giocherai a pallone”. Indovinato. Nel 2008, all’Europeo, stupì il mondo dopo aver vinto la Coppa Uefa con lo Zenit. Due anni dopo, con l’Arsenal, tirerà 4 schiaffi al Liverpool in Premier: “Una partita alla Arshavin, no?”. E se la ride.

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