Lautaro illude l’Inter, Milinkovic rialza la Lazio: pareggio con polemiche

Rete del Toro nel primo tempo, il serbo fa 1-1 nella ripresa, poi viene espulso Immobile per una reazione su Vidal. Nel finale rosso anche a Sensi

Antonio Conte, alla ricerca della bellezza, deve mangiarsi le mani per l’occasione perduta: nel primo scontro diretto della stagione alla sua Inter manca la concretezza e la maturità per ammazzare l’avversario incerottato e, in casi come questi, l’inciampo è sempre dietro l’angolo. Simone Inzaghi, alla ricerca solo di un po’ serenità, può esultare per un pari di orgoglio strappato in una situazione complessa: tre laziali k.o. in un tempo, peggio di così è dura. Lazio-Inter finisce così pari, un 1-1 di rimpianti reciproci assortiti. Nel mentre l’Atalanta è scappata via e non ha l’aria di voler rallentare.

L’AVVIO

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All’inizio Conte lucida un centrocampo da combattimento (Vidal-Gagliardini con Barella più avanti) per coprire le nuove fasce creative, ma c’è un peccato originale: se a destra Hakimi è una garanzia in ogni centimetro di campo, dall’altro lato Perisic sta scoprendo un nuovo modulo e a volte è in ritardo: peserà sul match. Se poi alle spalle deve inseguire un furetto come Lazzari, i rischi si triplicano: l’azzurro, nei primi minuti, vince la sfida incrociata tra sprinter e corre di più del suo alter ego marocchino. Tra l’altro la Lazio, dopo la scoppola contro la Dea di mercoledì, sembra rinsavita: è più ordinata, anche perché i nerazzurri non spingono a tavoletta come i diavoli del Gasp. Oltre all’opzione Lazzari, Inzaghi si affida ai solito ricami di Luis Alberto, mentre la coppia Immobile-Correa non sembra nella giornata migliore. E poi Radu, recuperato di gran fretta, evidentemente troppa, deve lasciare il campo a Bastos.

IL GUIZZO

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Alla mezzora, come un lampo, arriva però il gol di Lautaro: nasce in un momento di redenzione di Perisic che si incunea e vince un rimpallo. A quel punto la palla finisce al Toro che, di mestiere, si gira e beffa un incerto Strakosha. Al di là della casualità, il gol arriva quando l’Inter ha già spostato il baricentro più avanti: dopo le sfuriate iniziali, Conte trova la password per gestire il match, con una mediana brava a recuperare palloni e Lukaku a fare il solito centroboa. Ma c’è pure tanta, tantissima, sfortuna che si accanisce su Simone: anche Marusic si fa male e viene sostituito da Fares e, alla fine del tempo, si accascia pure il neoentrato Bastos. Alla ripresa, al suo posto, deve immolarsi Parolo: un centrocampista costretto a fare il centrocampista difensivo, l’immagine del momento delicatissimo della squadra di Lotito. Urgono forze fresche dal mercato, soprattutto in difesa.

PARI E RISSE

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Nonostante sembri in totale controllo nei primi minuti della ripresa, l’Inter ha la colpa di non raddoppiare: Lukaku e Lautaro mancano la mazzata. Così una Lazio con le pezze, ma con tanto orgoglio, finisce per strappare il pari nel momento più inatteso: su un cross lungo di Acerbi, Milinkovic stravince il duello aereo contro Perisic, vera macchia nella partita del croato. In realtà, anche Handanovic non è perfetto nell’intervento. Più in generale, col passare dei minuti, è il centrocampo interista a calare sensibilmente: smette di fare filtro e regala campo ai laziali. A quel punto, la partita sembra cambiare improvvisamente binario: Inzaghi assapora quasi la possibilità di vincerla. Conte si copre togliendo Perisic per il prudente Young e Sensi per Gaglia, ma la scossa che cambia di nuovo l’inerzia la dà l’arbitro Guida: arriva il rosso per una reazione di Immobile provocata, quasi cercata, da Vidal. Gli ultimi 20 minuti di forcing nerazzurro portano solo a un palo beffardo di Brozovic, su tiro deviato, prima che anche Sensi si faccia cacciare per un altro raptus senza senso.

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