26 novembre 2016 – Milano
Simone Inzaghi alla sua prima stagione in Serie A sulla panchina della Lazio LAPRESSE
Simone Inzaghi torna dove tutto cominciò: la Lazio va a Palermo, città in cui il tecnico debuttò il 10 aprile dopo il derby perso 4-1 che costò il posto a Pioli. Stavolta, le partite arrivano in ordine inverso: prima il Barbera, poi la Roma. “Sono passate 20 partite – dice Inzaghi, che ne ha perse cinque, tre lo scorso anno e due in questo campionato –. Sono cambiati i giocatori, ma quello fu il mio esordio in Serie A, e meglio non potevo immaginarlo (0-3 per la Lazio, ndr). Sarà una partita diversa, loro arrivano da tante sconfitte, non tutte meritate. Ci sono tante incognite, tra cui quella delle 12.30. Non voglio assolutamente cali di tensione, dovremo tenere alta la guardia”.
FORMAZIONE — Conferma del 4-3-3 visto domenica contro il Genoa, con Lulic terzino e Radu in mezzo accanto a Wallace: ancora out Marchetti e De Vrij. Felipe Anderson in campo nonostante la diffida: “Lasciandolo fuori avrei dato alla squadra un segnale che non esiste. Dobbiamo scegliere i migliori. Il pensiero del derby c’è già dal ritiro ma fino a domani non deve esserci, sono concentrato sul Palermo. Mentre la Roma giocava in Europa League, io vedevo un Palermo-Napoli di 3 mesi fa. Poi da domani alle 15 penserò al derby”.
TIFOSI — Il buon momento della squadra (otto risultati utili consecutivi) sta avendo l’effetto di riportare un po’ di gente all’Olimpico: per oggi pomeriggio è previsto il saluto dei tifosi all’aeroporto di Fiumicino prima della partenza per la Sicilia. “Nelle ultime due partite in casa non ci si siamo sentiti soli – ancora Inzaghi –. Domenica è stata una giornata stupenda, la migliore da quando alleno. Dispiace non avere i tifosi a Palermo, speriamo di riportare i punti a casa anche per loro”. Anche perché poi non inizia una settimana come le altre.
