Allegri: “7 punti sono pochi Scudetto? Mese decisivo”

26 novembre 2016 – VINOVO (TO)

“È follia pensare di poter gestire 7 punti di vantaggio in classifica, piedi ben piantati a terra, niente cali di tensione: sarebbe da irresponsabili non capire il momento”. Max Allegri avvisa i naviganti alla vigilia del Genoa, ma soprattutto di 20 giorni che potrebbero già essere decisivi per le sorti dello scudetto. “Sarà un mese importante, ci giochiamo una bella fetta di campionato da domani alla Supercoppa a Doha”.

HIGUAIN CONVOCATO — “Abbiamo qualche giocatore in più a disposizione, Gonzalo ha preso una botta su una botta rimediata con l’Argentina, vediamo domani se giocherà dall’inizio o se partirà dalla panchina. Se gioca Higuain con il 3-5-2 insieme a Mandzukic, altrimenti il 4-3-3 di Siviglia. Anche Benatia è convocato, gioca lui oppure Rugani, Chiellini va in panchina. Kean titolare mi pare un po’ esagerato ma sono convinto che farebbe una buona partita. Sta crescendo molto, anche a livello di convinzione”.

SETTE PUNTI — “Il vantaggio di 7 punti sembra tanto, ma è poco. In un mese – quando allenavo il Milan – abbiamo perso 8 punti in un mese, e la Juve vinse lo scudetto. Da qui a Natale ci giochiamo la possibilità di vincere il campionato. Ora possiamo concentrarci quasi esclusivamente sul campionato, gli ottavi di Champions sono a marzo. Dobbiamo metterci sullo stesso piano del Genoa, poi avremo Atalanta, Toro e Roma, dobbiamo rimanere sul pezzo. L’anno scorso la Juve aveva 12 -13 punti di ritardo, ma è riuscita a vincere”.
MANDZUKIC E MARCHISIO — “Nella Juve la terza punta fa sempre 35-40 gare, ci vuole la concorrenza per stare in una grande squadra, altrimenti si può sempre giocare più partite altrove. La mia fiducia in Mandzukic parla da sola. Marchisio? Può giocare due partite di fila, può giocare anche mezzala, a Genova mancherà Lemina per influenza. Pereyra? Stare qui è un importante bagaglio, che uno poi rimanga o vada via. È stato un giocatore importante, ma è stata fatta una scelta, ha qualità che pochi hanno”.
NOSTALGIa PIRLO — “Con Pirlo ci siamo salutati, è sempre un piacere vederlo. Purtroppo la vita va avanti e si invecchia, non vederlo più giocare fa male al calcio, difficile che rinasca un altro come lui”.

 Alberto Mauro 

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