Inter, Lukaku si sente pronto: staffetta da Champions

MILANOSegnavano in due, ed erano abbastanza. Una coppia intrisa di gol, 49 complessivi in stagione, nell’anno in cui Lukaku metteva piede in Champions League con la maglia dell’Inter per l’ultima volta. Big Rom e Lautaro formarono pure il perfetto tandem da scudetto, quando l’argentino colpiva già come bomber affermato e affamato. Motivazioni variegate, ora: al centro di tutto c’è la missione dei tre punti per mettersi al sicuro dopo aver domato il Barcellona. Un’impresa portata a termine senza Lukaku, che ha già abituato l’Inter a fare senza di lui. Domani saranno due mesi esatti dall’ultima partita del belga, che adesso può tirare una riga sull’infortunio. La sera del 26 agosto all’Olimpico non determinò solo la prima sconfitta interista, ma pure il lungo stop di un Lukaku che aveva illuso tutti dopo il gol fulmineo a Lecce. L’allenamento di ieri, svolto con il resto del gruppo, lascia apertissime le possibilità di vedere l’attaccante in campo per uno spezzone contro il Viktoria Plzen. Il richiamo della Champions, forte e chiaro, è come una stella polare per segnare il ritorno in campo di Lukaku che sta dimenticando il problema ai flessori della coscia. 

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Valore aggiunto

Le motivazioni, quindi. Big Rom ne ha senz’altro una speciale: quella di planare agli ottavi di Champions League al terzo tentativo con la maglia dell’Inter addosso. All’interno di una stagione da contrattempi improvvisi ma che può essere ancora riempita di gol. I trascorsi nerazzurri di Lukaku parlano di due eliminazioni consecutive ai gironi, quando il passaggio del turno era alla portata: il ricordo più recente è quello di un assalto sterile alla porta dello Shakhtar Donetsk, l’ultima volta del gigante belga in Champions con l’Inter; prima ancora, l’inutile gol segnato a un Barcellona arrivato a San Siro senza l’assillo del risultato. Quel periodo, inoltre – il 2019 – coincide con l’ultimo caso in cui l’Inter riusciva ad andare a bersaglio per quattro partite di seguito in Champions League. La stessa missione che attenderà domani sera un gruppo capace di ricavare da ottobre una fase di svolta – auspicata – e nuove certezze. Undici marcatori diversi in stagione, dopo che Mkhytaryan ha recapitato il 4-3 nella porta della Fiorentina sabato: riparte anche da questi numeri l’Inter che punta in alto. Inzaghi ha messo ordine nel materiale umano autunnale, al netto di infortuni e brillantezza da trovare in un colpo solo. Sapendo che prima o poi avrebbe attinto anche dalla potenza di un Lukaku intenzionato a recuperare il tempo perduto. Da totem – nel suo primo biennio all’Inter – a valore aggiunto. La rete nel Salento e la prova convincente di sette giorni dopo contro lo Spezia sono stati l’antipasto della stagione per il belga. Solo che il digiuno successivo, con annessa una lunga convalescenza, è stato forzato.

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Impronta europea

A Lukaku è capitato appena una volta, in carriera, di concludere un girone di Champions League a secco di gol. Storia dell’autunno 2018, era la sua ultima stagione al Manchester United. Per il resto, tra Chelsea e Inter, l’impronta di Big Rom c’è sempre stata. Adesso il belga ha circa un centinaio di minuti – il possibile spezzone di domani e il minutaggio che gli riserverà Inzaghi a Monaco di Baviera tra una settimana – per un’esultanza in proprio anche in Europa: di certo nessuno pensa all’eventualità che il cammino interista si esaurisca di nuovo al girone. Proprio davanti a Stanek, portiere del Viktoria Plzen, Lukaku fece il diavolo a quattro in una partita che (a settembre del 2021) lanciava il Belgio verso la qualificazione al Mondiale in Qatar: gol (il suo penultimo in nazionale) e assist, quella sera, per Big Rom contro la Repubblica Ceca. Un remake, domani, avrebbe un sapore speciale anche per l’Inter che – come l’anno scorso – vuole qualificarsi con un turno di anticipo. 

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