Inter, Joao Mario: «Vogliamo regalare il derby ai tifosi»

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Inter, Joao Mario: «Vogliamo regalare il derby ai tifosi»
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Il centrocampista portoghese: «Felice della scelta fatta: la Champions è ancora possibile. Pioli lavora bene e dobbiamo seguirlo. De Boer? Colpe non solo sue»

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SU PIOLI E DE BOER – Nonostante sia in Italia da pochi mesi, Joao Mario ha già dovuto affrontare un cambio di allenatore, con Pioli che proprio domenica sera esordirà sulla panchina dell’Inter: «È una brava persona, ha una buona mentalità e anche i suoi allenamenti lo sono. Per ora ha lavorato solo 4 giorni con la squadra, dobbiamo aspettare ma a me piace il suo stile e spero ci possa aiutare. Ha chiesto a ognuno di noi di dare il massimo, di giocare con la testa e con il cuore. Dobbiamo fare questo e mettere in pratica le sue idee. I problemi con De Boer? Erano problemi di tutta la squadra, in queste situazioni poi è l’allenatore che paga ma non credo proprio che fosse solo colpa sua. A me piaceva lavorare con lui, è una brava persona e mi trattava bene ma non voglio parlare di queste cose perché ormai sono passate. Adesso dobbiamo pensare al futuro e alle soluzioni da mettere in pratica per migliorarci».

PIOLI: «IL DERBY DEVE ESSERE NOSTRO»

OBIETTIVO CHAMPIONS – Al suo arrivo in Italia, le aspettative attorno all’Inter erano sicuramente diverse rispetto all’attuale situazione in classifica, con la qualificazione alla prossima Champions League che rimane l’obiettivo stagionale: «Se ci crediamo ancora? Certo che sì: per la matematica siamo ancora in corsa, perciò credo che sia ancora possibile. Abbiamo una buona squadra, ottimi giocatori: dobbiamo cominciare a vincere per poter arrivare al terzo o al secondo posto. In questo primo periodo in Italia la cosa più difficile è stata la lingua che è molto diversa da quella portoghese. Ormai capisco quasi tutto ma non è semplice parlarla, sto prendendo lezioni. Sono felice di essere in Serie A e voglio arrivare in Europa. Quando ero in Portogallo volevo trovare qualcosa di diverso: lì avevo fatto tutto quello che potevo fare. Ora è il momento di essere felici e di aiutare il club a ottenere grandi risultati. Qui c’è una mentalità differente, un modo di giocare diverso da quello in Portogallo, non vedo l’ora che inizi la mia carriera internazionale e sono felicissimo di essere qui e di poter giocare in un modo nuovo, con un’impostazione diversa da quella abituale».

MORATTI: «IL DERBY DEVE ESSERE NOSTRO»

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