Inter, Hakimi si è evoluto grazie a Conte: ora rivuole il gol

MILANO – Voglia di Hakimi. Forse il marocchino, ad un certo punto, aveva abituato fin troppo bene: 6 gol e 4 assist in un girone, infatti, non sono un bottino usuale per un terzino. Già si facevano proiezioni su quali numeri avrebbe accumulato a fine campionato. Invece, da quell’ultima prodezza – perché proprio di quello si trattava – con la Roma, il suo nome non è più comparso sui tabellini. E alla voce assist è stato aggiunto unicamente quello confezionato per Perisic contro la Fiorentina. Attenzione, però, non è che il rendimento di Hakimi sia particolarmente calato. Semplicemente, non ha più toccato certe vette. Inoltre, c’è stato un momento in cui Lukaku e Lautaro, sorprendentemente, facevano più fatica del normale a trovare la via del gol. Insomma, l’ex-Real si è rivelato utilissimo con la sua abilità a sfondare le linee avversarie e anche a concludere in prima persona. Ora che hanno ritrovato la vena abituale, probabilmente in zona-gol c’è meno bisogno del marocchino.

Inter, Barella e Hakimi scherzano sotto gli occhi di Conte

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Inter, Barella e Hakimi scherzano sotto gli occhi di Conte

L’asse con Barella è il punto di forza degli schemi di Conte

Peraltro, si può essere decisivi anche senza fare l’ultimo passaggio. Nel derby, ad esempio, è bastato uno sprint per far saltare tutto l’impianto rossonero, poi, portato il pallone al limite dell’area avversaria, ci hanno pensato Eriksen, Perisic e Lautaro a completare il lavoro per il 2-0 che ha chiuso i giochi. Peraltro, da qualche settimana ormai, l’Inter non pende più a destra. Con l’inserimento in pianta stabile di Perisic a sinistra, infatti, la manovra si può sviluppare su entrambe le corsie. Significa che ad Hakimi arrivano meno palloni rispetto a qualche partita fa. Fermo restando che l’asse con Barella resta uno dei punti di forza del meccanismo creato da Conte. Quei due sanno muoversi in perfetta sincronia: quando l’azzurro si allarga, il marocchino si accentra, non perdendo nulla della sua pericolosità, visto che sa calciare perfettamente anche di sinistro. Non a caso, 4 dei suoi 6 gol li ha firmati con il piede mancino.

Tutti gli approfondimenti sull’edizione odierna del Corriere dello Sport – Stadio

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