Il calcio come il cinema, dalla fuga in scooter al “vi denuncio tutti”: le sfuriate di ADL

Il presidente del Napoli ha preso una posizione forte durante l’assemblea in merito al tema del pubblico negli stadi. E non è la prima volta…

Il personaggio è fatto così: diretto, a volte eccessivo nel linguaggio, ma comunque con le idee ben chiare. E così l’ennesima sfuriata di Aurelio De Laurentiis in assemblea di Lega è passata in secondo piano, anche per la capacità del presidente Paolo Dal Pino di rintuzzare le polemiche e riportare il discorso in termini propositivi. È capitato parlando di quote dei diritti tv da ripartire secondo parametri legati al numero di spettatori negli stadi, logicamente andando indietro al periodo pre-pandemia. Sull’argomento De Laurentiis è partito in quarta: “Che mi interessa dei correttivi se non riportiamo la gente negli stadi?! Se non si sblocca la situazione non faccio iniziare il campionato e vi denuncio tutti!”. Lo svolgimento successivo della riunione con Dal Pino, che alla fine ha chiesto la riapertura progressiva degli stadi, ha calmato gli animi e lo stesso presidente del Napoli. De Laurentiis non è nuovo a queste prese di posizione forti, che hanno indisposto anche il presidente federale Gabriele Gravina, visto che lunedì il patron del Napoli aveva accusato di incompetenza in commissione Var la federcalcio.

I precedenti

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Gli annali di Lega comunque hanno registrato episodi molto più clamorosi con protagonista il produttore cinematografico che da quasi 17 anni gestisce il Napoli. Il più famoso, anche in favore di telecamere, nel luglio del 2011. Al sorteggio per il calendario del campionato. Convinto di essere stato penalizzato nella compilazione urla: “Siete tutti delle mer…, tornerò al cinema. Mi vergogno di essere italiano, chiederò la cittadinanza in un altro Paese”. Poi scende in strada e chiede un passaggio in scooter a uno sconosciuto, andando via senza casco. Qualche mese prima, stavolta senza telecamere, a cena “da Berti” a Milano con i colleghi presidenti, arriva alle mani col presidente della Lazio Claudio Lotito, poi faranno pace. E litigheranno ancora. E rifaranno pace. Anche questo è calcio, anche se somiglia più al cinema.

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