Il c.t. degli Usa: “Ricattato al Mondiale per aver dato dei calci a mia moglie 30 anni fa”

La Coppa del Mondo 2022 in Qatar è andata abbastanza bene per la nazionale degli Stati Uniti, che è arrivata agli ottavi di finale. Ma non è stata perfetta per il CT Berhalter, che ha raccontato di essere stato vittima di un ricatto…

La Coppa del Mondo 2022 in Qatar è andata abbastanza bene per la nazionale degli Stati Uniti. Gli americani hanno passato il turno da imbattuti nel loro girone, quello che comprendeva anche Inghilterra, Iran e Galles, battendo gli asiatici e pareggiando con i Tre Leoni e con i Dragoni. Il percorso poi si è interrotto agli ottavi di finale di fronte ai Paesi Bassi, ma la squadra guidata da Gregg Berhalter ha mostrato la solita ottima alchimia di gruppo e anche qualche individualità che si è fatta notare. Dunque, un’esperienza positiva al 100%. Ma non per il CT che, come spiega il Sun, in un lungo comunicato ha raccontato di essere stato vittima di un ricatto…

Una storia di trent’anni fa

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“Durante i mondiali, un individuo ha contattato la Federazione degli Stati Uniti dicendo che aveva informazioni su di me che mi avrebbero ‘abbattuto’, un tentativo di sfruttare qualcosa di personale che mi è successo tantissimo tempo fa per far terminare il mio rapporto lavorativo con la nazionale degli Stati Uniti”. E il qualcosa di personale riguarda il matrimonio di Berhalter con sua moglie Rosalind. Trent’anni fa, quando i due erano ancora fidanzati e frequentavano il college, c’è stata una litigata finita male.. “Una sera, io e Rosalind abbiamo cominciato a discutere, le cose sono diventate fisiche e io le ho dato dei calci sulle gambe. Le ho chiesto subito scusa, ma abbastanza comprensibilmente per un po’ non ha voluto saperne di me”.

L’investigazione della federazione

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Per fortuna, però, poi le cose sono migliorate. “Ho cercato aiuto, sono andato in terapia e non ho mai più fatto qualcosa del genere. Io e Rosalind abbiamo parlato e abbiamo deciso di ricostruire la nostra relazione, da quel momento abbiamo vissuto assieme in cinque paesi diversi e abbiamo costruito una famiglia”. Una storia che però qualcuno ha provato a utilizzare per far perdere il posto a Berhalter. Dunque, ecco perchè il CT ne ha parlato apertamente. “Non vogliamo nascondere nulla, questa è la nostra storia. Abbiamo collaborato apertamente con l’investigazione aperta dalla federazione e, nonostante non avremmo voluto discutere in pubblico qualcosa di così personale, abbiamo colto l’opportunità di mostrare quanto questa situazione ci abbia fatto imparare”. E, in barba all’anonimo ricattatore, la panchina degli USA è ancora sua!

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