Ibra in rossonero fino a 40 anni? L’assist lo serve il… fisco!

Presto l’incontro con il campione svedese per prolungare il contratto al 2022: Ibra e il club potranno risparmiare sulle tasse

Ci sono allusioni e allusioni. L’ultima di Zlatan Ibrahimovic ha viaggiato sui binari fluidi dei social e ha raggiunto in pochi istanti la sua Svezia: “È molto tempo che non ci si vede”, ha scritto ieri il campione rossonero pubblicando una sua foto in maglia gialloblù. Benjamin Button strizza l’occhio alla nazionale ma non vi farà ritorno, quantomeno non adesso: stando a quanto filtra dal Milan e dalla federcalcio svedese, nell’aria non c’è nessuna preconvocazione per gli impegni di Nations League di metà mese.

Nell’aria semmai c’è il profumo inebriante di una storia destinata a durare praticamente per sempre, perché Ibra e il Milan potrebbero camminare insieme ancora un anno, quando Zlatan sarà uno splendido quarantenne ancora affamato di sfide e di gol. In Italia, in Champions e perché no, magari con uno scudetto cucito sul petto come ai vecchi tempi.

filo logico

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E qui arriviamo all’altra allusione, quella sfoggiata l’altro giorno a Udine, a magia da scudetto appena compiuta. “Ora dirò a Paolo (Maldini, ndr) che deve farmi firmare il contratto, altrimenti non gioco la prossima partita. La pressione passa a lui”, ha raccontato Ibra con un sorriso grande così. Una battuta, certo, ma pronunciata davanti alle telecamere, niente mezze frasi o rompicapi su Instagram. Soprattutto, le parole del gigante di Malmoe si riconnettono a quelle di qualche settimana fa del suo direttore tecnico: poco prima che il ciclone Zlatan si abbattesse sull’Inter, Maldini aveva detto: “I rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu? Ricordiamoci che tra i giocatori che dovrebbero prolungare abbiamo anche Ibrahimovic”. Già, le priorità sono i due big in scadenza tra otto mesi ma con questo Ibra – e con questo Milan – è impossibile non pensare di pianificare un futuro ancora insieme. Anche perché rinnovare il contratto dello svedese fino al 2022 consentirebbe a club e giocatore di risparmiare tasse grazie al decreto crescita: da cittadino straniero con residenza fiscale di due anni in Italia, Ibra ha infatti diritto a uno sgravio non indifferente. E il matrimonio con il Diavolo potrebbe proseguire alle cifre attuali, senza impattare eccessivamente sui conti di via Aldo Rossi.

faccia a faccia

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Alle opportunità economiche si aggiungono ovviamente quelle sportive, e in questo caso c’è poco da ragionare: da Pioli ai compagni fino naturalmente ai piani alti del club, tutti al Milan sono perfettamente consapevoli del peso di Zlatan in campo e fuori, e di quanto la sua presenza sia preziosa anche in vista di una stagione da giocare tra i big d’Europa dopo sette anni di assenza. Ecco perché al Portello ci si prepara a un incontro che potrebbe andare in scena molto presto: del resto con Mino Raiola, manager di Ibra, c’è da discutere del futuro di Donnarumma…

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