Gasp: “Speriamo di continuare a sognare. Penso che Zapata resti”

Il tecnico alla vigilia della sfida coi granata: “Io sono felice così, non è facile ripetersi. Non parto con un obiettivo. Ilicic? Finché è qui è dei nostri, se poi andrà via spero vada a fare bella figura. Juric l’allenatore giusto per il Toro”

“Vinciamo la Champions” (ride, ndr.). “Io sono contento così, speriamo di continuare a sognare, per noi è come aver vinto degli scudetti. Difficile, non scontato ripetersi”.

Si riparte. In emergenza, con il mercato aperto che crea qualche fastidio, ma carico come sempre. Gian Piero Gasperini si affaccia alla sesta stagione di fila all’Atalanta, diventata un po’ il suo miracolo sportivo. Tre qualificazioni in Champions consecutive e la voglia di alzare ancora l’asticella, se possibile: “Non parto dicendo ‘dobbiamo vincere il campionato’. Non sono solito porre obiettivi a inizio campionato, ma sappiamo di avere una squadra consolidata, che sta bene in campo”. Basterà almeno per ripetersi? “Non lo so, la competizione è dura, ma io guardo solo la mia squadra: di certo quello che abbiamo fatto sinora non deve essere dato per scontato mai”.

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La prima tappa del nuovo viaggio è subito contro l’allievo Juric, nella sua nuova casa, il Torino. “Sono sicuro che Ivan sia l’allenatore giusto al posto giusto. Farà bene in una piazza storica che ben si addice al suo carattere”. Ma al di là dell’amico-nemico di domani, l’Atalanta qualche grattacapo ce l’ha in casa: “Abbiamo quattro squalificati: De Roon Freuler, Toloi e Delprato. E due infortunati: Hateboer e Zapata, che starà a riposo per 15 giorni e spero di riavere alla terza giornata contro la Fiorentina. Diciamo che avrei preferito non avere emergenze, ma non voglio alibi. Anche perché certe problematiche non riguardano solo noi. Il campionato inizia domani e noi ci faremo trovare pronti, anche con poche amichevoli nelle gambe e con i nazionali che hanno raggiunto il ritiro a singhiozzo quest’estate”. Di positivo c’è il ritorno del pubblico sugli spalti dopo un anno e mezzo: “Abbiamo vissuto un periodo anormale- spiega il Gasp -. Il calcio è fatto per il pubblico, per la gente”.

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Atalanta in emergenza a Torino, ma Gasperini con le idee chiare. In mediana spazio a Pessina e Pasalic. “Sono un nazionale croato e un campione d’Europa: non mi posso lamentare, faranno bene. Li ho visti in forma nelle amichevoli, come il resto della squadra, anche quando abbiamo perso. Certo, dovremo comunque inventarci qualcosa di diverso dal solito”. In attacco, riecco Josip Ilicic. “Ci aveva detto che voleva andarsene e lo abbiamo preservato non facendogli giocare qualche amichevole quando sembrava potesse lasciarci da un giorno all’altro – racconta Gasperini -. Ma quando è stato chiaro che non c’erano offerte concrete, ho ricominciato a utilizzare Josip perché finché è qui è un giocatore dell’Atalanta a tutti gli effetti e quindi è a disposizione. In ritiro ha lavorato benissimo, poi se andrà via spero vada a fare bella figura e io sono felice di averlo preparato bene”. Intanto, domani potrebbe addirittura indossare la fascia di capitano, viste le assenze di De Roon, Freuler e Toloi. “Non ci ho ancora pensato (ride, ndr.)”.

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L’ultimo capitolo della conferenza della vigilia di Torino-Atalanta è dedicato al mercato. “Un’opportunità e una distrazione: io lo chiuderei prima che inizi il campionato”, dice il Gasp. Anche perché l’Atalanta ha qualche situazione ancora da sistemare. Con Hateboer k.o., potrebbe servire un esterno in più: “Dipende dalle opportunità che offre il mercato”. Duvan Zapata, invece, è stato a lungo nel mirino dell’Inter: “Penso che resti, ma ne so quanto voi. Ormai siamo abituati a scenari che cambiano da un giorno all’altro”. Dovrebbe partire, ancora con destinazione La Spezia, Piccoli, ma la rosa dell’Atalanta è abbastanza profonda, con alcuni elementi giovani che hanno colpito il Gasp: “Io credo che il nucleo forte della squadra debba essere di 16-17 giocatori, cui aggiungere 4-5 elementi che possono essere di aiuto e servire per valorizzare il lavoro della società. Oggi per esempio tra questi abbiamo Scalvini, che mi ricorda un po’ Bastoni. Ma in passato abbiamo avuto i Barrow, i Kulusevski, i Diallo… L’Atalanta ha uno dei migliori vivai d’Italia, giusto sfruttarlo e non fare acquisti tanto per farli, che poi complicano anche la gestione del lavoro e del gruppo”. Qualche trattativa (Thorsby) è comunque in piedi, anche se Gasperini chiarisce subito: “Ci sono state e ci sono opportunità di mercato, ma che si realizzino o meno non dipende da me. Io posso solo dire che quando ho discusso con la società sull’acquisto di un nuovo portiere per crescere di livello, poi è arrivato Musso che è tanta roba. E quando abbiamo perso Romero – della cui crescita sono orgoglioso così come dell’affare fatto dal club -, Luca Percassi in poche ore ha chiuso una grande operazione prendendo Demiral, forse il migliore sostituto sulla piazza”.

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