Eriksen, col defribillatore impiantato in Italia non si può giocare a calcio: il no dei cardiologi dello sport

Eriksen, col defribillatore impiantato in Italia non si può giocare a calcio. “In Italia chi ha un defibrillatore impiantato non può a giocare a calcio”, spiega il presidente della Società italiana di cardiologia dello sport Lucio Mos.

Intervistato da Radio Capitol, lo specialista fa il punto sulla situazione di Eriksen: quasi impossibile che possa riprendere il suo posto nel centrocampo dell’Inter. Non con un defibrillatore impiantato.

Eriksen, col defibrillatore impiantato in Italia non si può giocare a calcio

“Per due motivi: primo perché se c’è una cardiopatia sottostante l’attività fisica può essere motivo scatenante di aritmia. Secondo perché uno scontro di gioco o una pallonata possono provocare la rottura dell’apparecchio”.

Ci sono ancora speranze di vedere il danese dell’Inter in Serie A, ma per Mos “la possibilità che Eriksen tolga il defibrillatore è molto remota. Anche se ci possono essere delle patologie che, una volta guarite, permettono di togliere l’apparecchio”.

Apparecchio di cui il cardiologo spiega anche il funzionamento: “Quello che è stato fatto col defibrillatore esterno a Eriksen, questo piccolo strumento lo fa dall’interno a voltaggi molto più bassi”.

“Se Eriksen potrà giocare o no in Italia dipenderà non tanto dal congegno ma dal motivo per cui il defibrillatore gli viene impiantato: bisogna capire la diagnosi, cosa ha avuto davvero il giocatore”.

Carlo Tranquilli: “Bisogna capire se glielo impiantano per precauzione o altri motivi”

Carlo Tranquilli, specialista di medicina sportiva e presidente dei medici sportivi del Lazio affronta il quesito dell’idoneità sportiva per giocare in Italia. “Devono aver identificato una patologia ma bisogna capire la diagnosi”.

Come funziona l’Icd? “Funziona defibrillando il cuore ogni volta che accade una irregolarità cardiaca. E’ minuscolo e assolutamente tollerabile e facile da impiantare, l’intervento è banalissimo e ne vengono fato diversi in Italia. In sostanza effettua un monitoraggio continuo del ritmo cardiaco, 24 ore al giorno.

Se il dispositivo rileva un’aritmia cardiaca, cioè un’irregolarità nel ritmo, invia una scossa elettrica al cuore per correggerlo”.

Anche per quanto riguarda se Eriksen dovrà avere l’Icd impiantato tutta la vita bisognerà aspettare la diagnosi. “Dipende dalla diagnosi anche quanto Eriksen dovrà portare il congegno.

Bisognerà valutare ad esempio se glielo impiantano solo per precauzione o meno oppure per altri motivi. Ma questo ripeto dipenderà dalla effettiva diagnosi che ha portato il cuore di Eriksen a smettere di battere. E per quella ci vorranno anche i test genetici”.

Pochissime chance anche per il presidente dei medici del calcio Castellacci

Il professor Enrico Castellacci, medico della nazionale campione del mondo nel 2006 e ora presidente dei medici del calcio, ha dubbi sulla possibilità che Christian Eriksen possa giocare in Italia

“In Europa con un defibrillatore impiantato si gioca, c’e’ l’olandese Blind che sta facendo l’Europeo. Ma in Italia siamo molto più attenti e severi nel concedere le idoneità sportive”.

“Non so se la coscienza o la ratio medica potranno dare risposta a questi dubbi. Dei quali dovrà essere ben cosciente anche il giocatore: quattro minuti prima era perso, un minuto dopo si valuta se può tornare a giocare…”.

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