Da Palermo a Torino, in mezzo il “sorpasso” sull’Inter: Juve, il futuro è di Da Graca

Fresco di rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2024, Marco “studia” da grande: la Signora ha in casa l’attaccante del domani…

Quando il talento fa breccia nell’umiltà e la pazienza fa rima con il lavoro, la crescita – oggi impressionante – di un giovane calciatore (italiano) è quasi una naturale conseguenza. Il cognome rischia di mettere un po’ fuori strada: effettivamente Marco Da Graca, attaccante classe 2002 della Juve Primavera, fresco di rinnovo con il club fino al 2024, ha radici portoghesi. I nonni si trasferirono da Capo Verde a Palermo per motivi di lavoro: è lì che Marco è nato, e cresciuto calcisticamente.

Segno del destino

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Ad accompagnarlo per mano nel mondo del calcio sin dai primissimi passi è nonno Cosimo, la prima volta allo stadio nel giorno del terzo compleanno – il 3 maggio 2005 – con due protagonisti di quella partita che entreranno a gamba tesa nella sua carriera da giovane calciatore. Al Renzo Barbera si gioca Palermo-Chievo, trentaquattresima giornata di Serie A: il piccolo Marco e suo nonno sono due degli oltre trentaduemila spettatori presenti sugli spalti, in campo ci sono Lamberto Zauli tra i rosanero (che segnerà uno dei quattro gol del 2-2 finale) e Roberto Baronio tra i clivensi. Da Graca li ritroverà oltre quindici anni dopo.

Dal Palermo alla Juve

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Marco nasce sportivamente nel Calcio Sicilia, una società pura che si occupa appunto esclusivamente di attività giovanile. Si notare presto dal Palermo che gli consegna una maglia da titolare nei campionati nazionali giovanili e la fascia di capitano. In Under 16 è una macchina da gol: se ne accorge l’Inter (che arriva a un soffio dalla firma) ma la spunta la Juventus, grazie alla volontà del ragazzino che viene segnalato da Piero Dell’Orzo, ex compagno di squadra di Fabio Paratici a fine anni Novanta. L’operazione viene curata da Giorgio Parretti, l’agente che qualche giorno fa ha definito il prolungamento del contratto con il club bianconero, respingendo al mittente le avances di alcuni club inglesi, il Chelsea su tutti.

Fino al sogno

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Il percorso di Da Graca in Juventus comincia con l’Under 17, con qualche difficoltà di ambientamento. Viene fuori sulla distanza, cresce fisicamente e calcisticamente, alla terza stagione in bianconero è la stella che brilla in Under 19: quattordici reti nel campionato Primavera 1, capocannoniere indiscusso dell’intero torneo. Paragoni a pioggia: da Schillaci, per le sue origini sicule, a Vieri, per le caratteristiche da ariete d’area di rigore. In realtà Marco non si scompone, resta con i piedi saldi per terra. L’umiltà – tanta – e il lavoro sfociano anche nella prima rete tra i professionisti, in Serie C a Grosseto, sotto la guida di Lamberti Zauli che già la scorsa stagione lo aveva fatto crescere tanto in Under 19. Roberto Baronio, lo scorso 27 gennaio, lo chiama a un certo punto della ripresa di Juve-Spal di Coppa Italia, su decisione di Andrea Pirlo, per mandarlo in campo con la prima squadra. Una serata da sogno all’Allianz che ricorderà per sempre come quella prima volta allo stadio con nonno Cosimo, il suo primo tifoso.

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