Corsa Champions, gli scenari: il quarto posto può anche non valere

ROMA – La grande ammucchiata renderà le ultime tre giornate di Serie A elettrizzanti. Con due filoni da seguire: il campo da una parte, i tribunali dall’altra. La Juventus di Massimiliano Allegri è al centro di questo rebus a tratti irrisolvibile persino per la più elementare logica matematica. C’è una certezza, però, della quale è bene tenere conto: i posti che l’Uefa concede all’Italia per le competizioni internazionali del prossimo anno saranno come al solito 7, a meno che non si verifichi un complicato incastro (remoto ma ancora possibile) tra posizionamenti in Serie A e vittorie nelle coppe; a quel punto il totale salirebbe a 8.  

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Caso Juve

Al netto di alcune ipotesi che cercheremo di elencare (le idee saranno un po’ più chiare giovedì notte, una volta stabilite le finaliste delle tre coppe), c’è la variabile Juventus, oggi a 69 punti e sul campo a -2 dalla qualificazione aritmetica alla Champions del prossimo anno. Ma quello dei bianconeri è un punto interrogativo enorme, che si risolverà il 22 maggio, quando il club si ripresenterà alla Corte d’Appello della Figc per conoscere il proprio destino sul caso plusvalenze. Certamente bisogna aspettarsi un’altra penalizzazione in classifica dopo il -15 del 20 gennaio, annullato il 20 aprile dal Collegio di Garanzia presso il Coni per carenze motivazionali ma con una sentenza durissima nei contenuti; i giudici della “Cassazione dello Sport” hanno infatti dato un’indicazione piuttosto chiara a chi dovrà nuovamente approfondire la questione: quattro dirigenti apicali (Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini) sono stati considerati colpevoli e la società è ritenuta responsabile su tutta la linea, essendo stati respinti tutti i 9 motivi del ricorso. Bisognerà soltanto capire se la Corte confermerà il -15, spiegando meglio il contributo alla “slealtà” dei consiglieri d’amministrazione squalificati per otto mesi (al Collegio questa “colpa” non è chiara) o se ridurrà la sanzione in una forbice tra il -9 (la richiesta originale del procuratore Figc Chiné) e, appunto, il -15. Lo sconticino potrebbe aiutare Allegri facendolo rimanere almeno appeso alle speranze di Europa League o Conference, mentre un’altra pena monstre farebbe rientrare viceversa in corsa per il 7° anche le formazioni attualmente in lotta per l’ottavo, cioè Fiorentina, Monza, Torino, Bologna e Udinese. La Juve punta molto, ovviamente, sull’attuale cammino in Europa League: superando il Siviglia e poi vincendo la finale di Budapest il 31 maggio si garantirebbe un posto alla prossima Champions al netto di qualsiasi penalizzazione inflitta dalla giustizia italiana. A quel punto, però, entrerebbe in gioco la Uefa con la sua inchiesta parallela che potrebbe portare a una squalifica in campo internazionale.

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Senza trionfi

Ecco alcune ipotesi. La prima: nessuna squadra italiana porta a casa una coppa europea e la Fiorentina non vince la Coppa Italia; a quel punto le prime quattro si qualificano in Champions, la quinta e la sesta (allo stato attuale delle cose Milan e Roma) si qualificano all’Europa League e la settima, l’Atalanta, stacca il pass per la Conference. Se invece il 24 maggio, a Roma, trionfasse la Viola, oggi fuori da tutto, allora la società di Commisso si qualificherebbe in EL, farebbe “retrocedere” la 6ª del campionato in Conference e la 7ª resterebbe fuori dal gran ballo. 

Mou-Pioli

Ragionando sempre come se il campionato finisse oggi (questa è una simulazione classifica alla mano) se Mourinho o Pioli dovessero trionfare in Europa, l’Italia porterebbe di sicuro 5 formazioni in Champions. Anche in questo caso, la 7ª sarebbe costretta a pagare lo scotto di un successo altrui e resterebbe a casa.

En plein

C’è poi l’opzione del tripudio italiano nelle coppe, con tre successi su tre di Roma, Milan e Fiorentina. In quel caso, prime 3 in Champions insieme a giallorossi e rossoneri, 4ª in Euroleague insieme alla Fiorentina e tutte fuori dall’Europa dal quinto posto in giù. Uno scenario a dir poco inedito, che da una parte rilancerebbe il nostro calcio su scala internazionale e dall’altra sconvolgerebbe in modo altrettanto clamoroso i rapporti di forza della Serie A 2022-23.  


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