Coppa del Re, Barcellona in finale ma quanta sofferenza

Liga
Coppa del Re, Barcellona in finale ma quanta sofferenza
© EFE

Partita da cuori forti al Camp Nou, che dopo il vantaggio di Luis Suarez assiste a una ripresa folle, caratterizzata da tre espulsioni e da un rigore fallito da Gameiro, che poi si fa perdonare con il pari definitivo

BARCELLONA (SPAGNA) – Quarta finale consecutiva, la terza della gestione Luis Enrique, per un Barça che chiude in nove contro un indomito Atletico Madrid, al termine di un confronto a dir poco concitato. Dopo un primo tempo piuttosto deludente, chiuso dal vantaggio firmato da Luis Suarez, il secondo tempo regala emozioni a non finire, con tre espulsioni e un rigore fallito da Gameiro, che poi trova la rete del pari definitivo. Due settimane fa, al Vicente Calderon, si erano imposti i catalani per 2-1.

GLI SCHIERAMENTI – Assente Neymar per squalifica, Luis Enrique risparmia prudenzialmente anche i convalescenti Busquets e Iniesta, che alla prima convocazione dopo i rispettivi infortuni, si accomodano in panchina, insieme a Mascherano. Il centrocampo blaugrana, pertanto, si riorganizza con il solo superstite rispetto al piano base, Rakitic, che si posiziona sulla destra, con André Gomes sulla mediana e Denis Suarez sulla sinistra. Da loro man forte Arda Turan, con Messi e Luis Suarez liberi di svariare in avanti. Simeone, in considerazione del risultato negativo dell’andata e dell’assenza di capitan Gabi, anche lui squalificato, non può far altro che affidarsi alla versione più offensiva del suo 4-4-2, con gli spericolati Carrasco e Gaitan a completare il centrocampo con Koke e Saul. Davanti a loro, l’intoccabile Griezmann ha per accompagnante lo spauracchio Fernando Torres, uno che con la casacca colchonera può già vantare 10 gol insaccati al Barça.

SBLOCCA LUIS SUAREZ – Dopo un primo lampo di Luis Suarez, che però sortisce solo un calcio d’angolo, inizia l’assalto, in realtà piuttosto macchinoso, degli ospiti, che comunque riescono a creare qualche preoccupazione al portiere di Coppa Cillessen, che si fa notare per una parata convincente su Carrasco lanciato a rete. Decisamente più semplici gli interventi sui tiri centrali di Koke e Godin. Con il passare dei minuti, però, il forcing colchoneros va dissolvendosi e un Barça stranamente impreciso, riesce ad affacciarsi in avanti e a impegnare il vice Oblak, Moyá, con una rasoiata di Messi. È la prova generale del vantaggio dei padroni di casa, che allo scadere della prima frazione sbloccano il risultato con Luis Suarez, che si getta come un avvoltoio su una corta respinta di Moyá su un secondo rasoterra dal limite di Leo. Colpo durissimo per i madrileni.

COSE DA PAZZI – Pochi minuti di una ripresa che si rivelerà a dir poco folle, e il Cholo si gioca la carta Correa per Gaitan e Lucas Hernandez per l’acciaccato Godin. Ad accogliere l’ingresso in campo del francesino, a rischio sette mesi di carcere per presunti maltrattamenti alla fidanzata, i fischi assordanti del Camp Nou. Qualche istante e Sergio Roberto si guadagna il secondo giallo della serata, lasciando il Barça, però, solo per un attimo in inferiorità numerica, visto che viene imitato, di lì a poco, da Carrasco. Nel frattempo Griezmann si vede ingiustamente annullare il possibile pari. Arriva, così, il tempo, per la riapparizione di Iniesta e Busquets e per una clamorosa traversa colpita da Messi direttamente da calcio piazzato. Varcata la mezz’ora, poi, l’altro subentrato Gameiro si fa atterrare in area da Piqué. Rigore! Peccato che la sua esecuzione dal dischetto termini in curva. Non è finita, visto che lo stesso francese, servito dal connazionale Griezmann, pochi istanti dopo, trova finalmente il pari. Saltano tutti gli schemi e, nel nervosismo generale, Luis Suarez si guadagna l’espulsione che gli farà perdere la finale. Il prossimo 27 maggio, nell’ultimo capitolo del torneo, ci sarà comunque il Barça, contro la vincente di AlavesCelta.

@andydepauli

¡Qué Viva España!

Precedente Roma, De Rossi vota Spalletti: «Guai a farsi sfuggire un tecnico come lui» Successivo Empoli, Corsi: "El Kaddouri ci ha fatto intravedere ottime cose"