Conte: “Siamo una squadra. E con questo spirito, creiamo problemi a tutti”

Il tecnico dell’Inter: “Nell’intervallo, dopo il gol preso all’ultimo secondo, ho detto ai ragazzi che ero con loro e che avremmo vinto. Sono stato buon profeta”

tutti uniti

—  

Antonio Conte è molto contento della prova. “Se non sei squadra sotto tutti i punti di vista, tattico, caratteriale, non vieni qui a vincere contro una squadra che sta attraversando un buon momento – spiega il tecnico -. Abbiamo fatto una partita importante, magari con delle sofferenze inutili. Ma siamo vivi e questa è la cosa più importante. Complimenti ai ragazzi perché lo spirito era quello giusto. Quando c’è questo spirito mettiamo in difficoltà tutti. Quello che io chiedo è una crescita di responsabilità da parte di tutti, solo in questo modo possiamo crescere come squadra e puntare a qualcosa di ambizioso. Stiamo facendo un percorso, partite come queste testimoniano che la squadra c’è. C’è unità di intenti”.

le carezze di antonio

—  

“Cosa è successo nell’intervallo dopo il gol preso? Il gol all’ultimo secondo poteva ammazzarci dal punto di vista del morale e dello spirito – continua Conte -, soprattutto perché avevamo creato tanto. Abbiamo analizzato alcune situazioni da migliorare, ho detto che dovevamo tornare in campo con la qualità mostrata nel primo tempo. Nel finale avevamo sbagliato qualcosa. Ma questi ragazzi avevano bisogno di essere supportati, nel bene e nel male io sono con loro. Gli ho detto che alla fine saremmo stati premiati e avremmo vinto. Sono stato buon profeta…”.

centrocampo super

—  

Conte continua nella sua analisi, in particolare di un centrocampo molto impegnato e battagliero: “Abbiamo fatto bene come squadra, è inevitabile che il centrocampo è il reparto che sposta gli equilibri. Brozovic era alla prima partita dopo il Covid, Barella sta giocando partite su partite e a fine primo tempo aveva un problema a un polpaccio. Dalla panchina era difficile anche intervenire perché Sensi ed Eriksen hanno meno interdizione degli altri. Quindi Barella ha stretto i denti, Brozovic quando ci mette la garra è un giocatore importante, in fase di possesso e non possesso. E Gagliardini ha fatto bene. Il mio tocco con gli italiani? A parte Darmian, Barella ha 24 anni e sta crescendo tantissimo e ha ancora margini di miglioramento, lo stesso vale per Bastoni, che sta facendo molto bene. Diciamo che sono ragazzi affidabili sotto tutti i punti di vista, il mio compito è quello di farli crescere. Sono contento per Darmian perché ho creduto in lui”.

Precedente Atalanta-Midtjylland 1-1: a Gasperini basterà un punto con l'Ajax

Lascia un commento