Conte e le sliding doors: sfida Smalling e Dzeko. Con loro la corsa scudetto…

All’Olimpico i due ci saranno, pronti a lanciare le ambizioni da titolo della squadra di Fonseca. Ma il tecnico pugliese li avrebbe voluti volentieri in squadra

Con i se e con i ma, la storia non si fa. Ma con Smalling e Dzeko quella dell’Inter sarebbe sicuramente migliorata. Conte li avrebbe voluti con sé, domenica se li ritroverà contro in una sfida chiave nella corsa scudetto. Analizzando la situazione attuale in casa nerazzurra, viene naturale pensare che i due ex Manchester sarebbero serviti come il pane. Il primo riferimento è al quel tanto agognato vice-Lukaku: alla rosa dell’Inter manca un attaccante di peso che possa sostituire il belga, come ha recentemente dimostrato la trasferta di Genova contro la Samp. Dzeko sarebbe stato un lusso. Ma anche dietro Conte deve registrare qualche problema di troppo, oltre a una coperta eccessivamente corta: Smalling avrebbe fatto sicuramente comodo.

LEADER

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Smalling e Dzeko saranno della partita e da loro passeranno molte delle ambizioni della Roma di Fonseca. Non potrebbe essere altrimenti: il bosniaco continua a macinare gol (7 in 13 presenze in questo campionato) ed è il leader dei giallorossi, il londinese ha giocato le ultime sei (quattro da titolare) dopo i problemi fisici di inizio stagione. Senza di lui la Roma ha giocato cinque volte quest’anno in Serie A, subendo quattro gol dal Napoli e tre dal Milan. Nella disfatta di Bergamo Smalling c’era, ma da quel momento gli uomini di Fonseca sono tornati a spingere con i nove punti tra Cagliari, Samp e Crotone. La sfida contro l’Inter è la più classica delle prove di maturità: in confronti come questi, poter contare su pedine come Smalling e Dzeko può fare tutta la differenza del mondo. Sicuramente meglio averli dalla propria parte che giocarci contro, scenario ora sbiadito ma che in passato è stato possibile.

COPPIA GOL

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Vice Lukaku, sì. Ma Dzeko poteva sbarcare a Milano insieme al belga, formando una coppia da sogno e potenzialmente immarcabile. Senza dimenticare Lautaro. Alla prima estate con Conte sulla panchina dell’Inter, i nerazzurri avevano l’obiettivo dichiarato di rinnovare l’attacco. Il perché ha un nome e cognome ben preciso: Mauro Icardi. Grana da risolvere al più presto per poi tuffarsi su Lukaku e magari anche su Dzeko. La prima parte del copione è stata rispettata, anche se con tempi un po’ lunghi come denunciato dal tecnico durante la tournée asiatica (“Siamo in ritardo sul mercato” le parole pronunciate il 19 luglio). Il bosniaco ha invece deciso di restare a Roma, svegliando Conte dal sogno di avere le “twin tower”, le due torri, là davanti. Chissà come sarebbe cambiata la musica: l’anno scorso l’Inter ha potuto fare affidamento quasi esclusivamente sulla LuLa, visti i problemi di Sanchez; quest’anno le assenze del belga hanno pesato, manca un’alternativa vera e di spessore. Dall’inizio o a partita in corso. Anche nell’estate 2020 il nome del bosniaco è stato associato ai nerazzurri, sintomo di un interesse concreto e motivato da esigenze lampanti.

COPERTA CORTA

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La musica sarebbe forse cambiata anche dietro, se l’Inter fosse riuscita a prendere Smalling nell’ultima sessione di mercato prima di quella attuale. Si consideri la situazione odierna: i nerazzurri devono registrare qualche problema di troppo nella fase difensiva, con i tanti gol subiti e qualche disattenzione di troppo da parte dei singoli. Ma il problema più vistoso nella retroguardia dell’Inter è la coperta corta: Conte si affida ormai esclusivamente a Skriniar, De Vrij e Bastoni anche per la mancanza di alternative. D’Ambrosio viene utilizzato solamente nei finali di partita e il suo infortunio complica le cose, Kolarov ha sbandato vistosamente quando è stato schierato nei tre dietro a inizio stagione. Un quarto difensore del calibro dell’inglese sarebbe stato oro colato.

LA SFIDA

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Insomma, Dzeko e Smalling si incastrerebbero alla perfezione con l’attuale rosa dell’Inter. Non è un caso che i nerazzurri li abbiano cercati a più riprese. Anche senza di loro Conte continua a coltivare sogni di gloria, ma contro di loro la sua Inter è chiamata a una prova da grande. Se è vero che con i se e i con i ma la storia non si fa, la sfida dell’Olimpico può invece contribuire a indirizzarla, da una parte o dall’altra. La Roma punta su Smalling e Dzeko, Conte spera di non doverli rimpiangere ancora di più.

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