Che Juve: fa 3 gol a partita Ma ne prende uno ogni 90′

26 ottobre 2017 – Milano

Se dovesse arrivare il settimo scudetto, quello della leggenda, sarà completamente diverso dagli altri sei. Ogni annata fa storia a sé, ma in tutte le ultime 6 Juventus scudettate c’era un filo conduttore. Quello di una squadra che costruiva i propri successi con la solidità della difesa e ogni anno aggiungeva qualità in attacco.


CAMBIO ROTTA — Il primo Tricolore di una serie ancora aperta, quello del 2011, vero capolavoro della carriera contiana, è stato vinto con Matri capocannoniere (10 gol totali, Dybala quest’anno è già a 11…), Quagliarella, Vucinic e Del Piero, con Toni, Iaquinta ed Amauri ceduti a gennaio e Marco Borriello in entrata. Quest’anno gli attaccanti si chiamano Dybala e Higuain, sostenuti nel fatturato sottoporta da un ex centravanti reinventato esterno, Mandzukic, e da piedi sinistri fatati come quelli di Douglas e Bernardeschi, per citare due che stanno entrando sempre più nel pianeta Juve.

I NUMERI — Dopo 10 partite anche chi non va d’accordo con la matematica ha buon gioco: la Juve ha segnato 31 gol (più di tre a partita, miglior attacco) e ne ha presi 10 precisi (quarta difesa). Come ha detto Buffon, in Italia è difficile vincere coi 6-2: trionfa chi fa collezione di 1-0. Allegri, che ha capito l’andazzo, invita i suoi a tenere il pallone, perché così gli avversari stanno lontani dall’area e nessuno può fare male. Che si tratti di una squadra a vocazione offensiva è evidente: col 4-2-3-1 gioca un solo interditore, al netto dei sacrifici degli esterni alti.
TANTE ARMI — Detto questo, nessuna squadra della serie A può fare gol in tanti modi come la Juventus. Non esiste un canovaccio, una giocata simbolo dei gol bianconeri. C’è Higuain, l’animale d’area di rigore, che tra l’altro non ha ancora fatto vedere il meglio di sé. Il fuoriclasse predestinato, Paulo Dybala, col sinistro può segnare in mille modi . E poi le conclusioni di Bernardeschi, i tagli di Douglas, i contropiede di Cuadrado. Le punizioni di Pjanic, gli inserimenti di Khedira. E le palle inattive, coi difensori centrali a saltare. Difficile disinnescare tutte queste situazioni: la Juve quando attacca sembra i Golden State Warriors in Nba, che fanno canestro con chiunque e comunque. E non è un caso che Allegri batta sul tasto della concentrazione: se questa Juve non si distrae e sta sul pezzo, mica facile dopo 6 scudetti, in avanti non avrà nessuno in grado di disinnescarla.

 Jacopo Gerna 

Precedente De Rossi e Florenzi, orgoglio Roma: «È la vittoria di tutti» Successivo Roma, Viola e Benevento Il festival dei rigori generosi