Berghuis, dal Watford al Feyenoord: 6 vittorie di fila e la maglia dell’Olanda

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Berghuis, dal Watford al Feyenoord: 6 vittorie di fila e la maglia dell'Olanda

E' un esterno da 4-2-3-1, ha 24 anni, è mancino, durante il mercato estivo è passato in prestito dal Watford di Pozzo al club di Rotterdam, primo in Eredivisie con 18 punti in 6 partite e protagonista in Europa League grazie alla vittoria contro il Manchester United.

ROMA - Il Feyenoord non conosce ostacoli: primo posto, sei vittorie, sedici gol realizzati, due subiti, diciotto punti, cinque in più rispetto alle sei giornate iniziali dello scorso campionato. Una fuga in piena regola: +6 sui campioni in carica del Psv Eindhoven, sull’Ajax e sull’Az Alkmaar. In Eredivisie una partenza così brillante non si registrava dalla stagione 2012-13 (Twente), anche se il record in Olanda è di dieci successi consecutivi: una striscia realizzata dall’Ajax (nel 1969-70 e nel 1997-98), dall’Az (1980-81) e dal Feyenoord nel 1967-68. quando era allenato da Ben Peeters. I biancorossi non conquistano il titolo da diciassette anni, dal 1999, con Leo Beenhakker in panchina: il tandem d’attacco era formato dall’argentino Julio Cruz (15 gol) e dal danese Jon Dahl Tomasson (13 reti). Il Feyenoord, partito in estate un po’ nelle retrovie, alle spalle del Psv di Phillip Cocu (due scudetti in tasca tra il 2015 e il 2016) e del nuovo Ajax di Peter Bosz (l’erede di Frank De Boer), vuole riprovarci ma senza farsi troppa pubblicità. 

L’EX VICE DI KOEMAN - Il piano è affidato al tecnico Giovanni Van Bronckhorst, classe 1975, ex terzino sinistro, cresciuto nella società di Rotterdam, protagonista anche con l’Arsenal e il Barcellona. Ha allenato il Feyenoord a livello giovanile, è stato il vice di Ronald Koeman (ora alla guida dell’Everton) e il 23 marzo del 2015 ha compiuto il grande salto per sostituire Fred Rutten. Ha già vinto un trofeo: dopo sette anni, il Feyenoord è tornato ad alzare la Coppa d’Olanda, lo scorso 24 aprile, superando in finale l’Utrecht per 2-1, trascinato da una vecchia volpe come Dirk Kuyt, classe 1980, ex Liverpool, tornato in Olanda nel 2015 per chiudere la carriera al De Kuip con la maglia che ama di più e la fascia di capitano, dopo un’altra esperienza positiva in Turchia nel Fenerhbaçe.

L’EREDIVISIE E MOURINHO - Il Feyenoord aspetta il Roda per proseguire il suo emozionante viaggio: l’appuntamento è in programma domenica, in casa, alle ore 16.45. Nel frattempo, comunque, i biancorossi si sono tolti la soddisfazione di battere in Europa League anche il Manchester United di José Mourinho, Paul Pogba e Zlatan Ibrahimovic: hanno mandato in bambola i Red Devils grazie al 4-2-3-1 di Van Bronckhorst - difeso dai dirigenti durante lo scorso torneo, chiuso al terzo posto e macchiato da 9 ko in 34 gare - e al gol di Tonny Vilhena (che alla fine di maggio aveva trattato con l’Inter e il Milan). La squadra è rimasta quasi identica a un anno fa. Durante il mercato sono stati spesi soltanto tre milioni e mezzo di euro per l’attaccante danese Nicolai Jörgensen, classe 1990, arrivato dal Copenaghen, tre gol e due assist in sei partite di Eredivisie, pronto a inserirsi con l’aiuto dell’ex juventino Eljero Elia (1987) e di Kuyt, sotto contratto fino al prossimo 30 giugno. Jörgensen è uno dei nove stranieri del Feyenoord, che ha con un’età media di venticinque anni. Van Bronckhorst non si affida solo alla saggezza di Kuyt, ma anche all’esperienza tra i pali dell’australiano Brad Jones, classe 1982, che il primo luglio si era svincolato dal Nec Nijmegen, e alla maturità dello stopper brasiliano Eric Botteghin (1987), che ha deciso domenica scorsa - con un gol di destro - la sfida a Eindhoven contro il Psv (1-0).

IL CT BLIND - Un Feyenoord che funziona alla perfezione, pronto a infilarsi a sorpresa nella corsa al titolo. Una squadra che ha richiamato anche l’attenzione del ct Danny Blind, scelto dalla federazione per ricostruire la nazionale olandese, dopo il flop al Mondiale del 2014 in Brasile e la mancata qualificazione alla fase finale dell’Europeo in Francia. Blind ha cominciato a puntare anche su Steven Berghuis, mancino, 24 anni, ala, stile e sostanza, figlio di Frank, assistente tecnico del Vitesse. Berghuis ha cominciato nella scuola-calcio dell’Apeldoorn. Ha giocato nel Go Ahead Eagles, nel Twente, nel VVV Venlo, nell’Az Alkmaar, ha faticato a inserirsi in Premier nel Watford (solo nove presenze) e così in estate il Feyenoord lo ha preso con la formula del prestito gratuito. E negli schemi di Van Bronckhorst ha ricominciato a brillare: sei partite (quattro da titolare) in campionato e un gol all’Excelsior. Salta il terzino, crea la superiorità numerica sulla fascia, ha un cross elegante e preciso, ma è anche potente, ha muscoli e resistenza. Il club di Rotterdam si è garantito la possibilità di riscattarlo in cambio di quattro milioni di euro. Berghuis è nato il 19 dicembre del 1991 ad Apeldoorn, è alto un metro e 82, il suo procuratore è Louis Laros. Van Bronckhorst lo ha utilizzato sulle fasce e nel ruolo di trequartista. Nell’Az Alkmaar, tra il 2012 e il 2015, si era messo in luce: novantadue gare, ventuno reti e diciotto assist, prima di entrare nei piani del Watford, controllato dalla famiglia Pozzo, e di smarrirsi un po’. Ora, con l’aiuto del Feyenoord, cerca il titolo e un posto fisso in nazionale.

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