CHE BOOM LA SERIE B A NATALE

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CHE BOOM LA SERIE B A NATALE
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A cinque anni dal ritorno al format natalizio confermata la tendenza positiva. Spettatori in aumento tra il 6 e il 10% rispetto alla scorsa stagione, ma anche l’audience televisiva è in crescita. Il dg della Lega B, Paolo Bedin: «Il calcio è emozione e spettacolo, giusto scendere in campo quando la gente ha più tempo a disposizione per divertirsi. Il nostro esperimento funziona e meriterebbe di essere ampliato alle altre Leghe professionistiche. Urgente e fondamentale anche l’adeguamento degli impianti»

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A cinque anni dal ritorno al format natalizio confermata la tendenza positiva. Spettatori in aumento tra il 6 e il 10% rispetto alla scorsa stagione, ma anche l’audience televisiva è in crescita. Il dg della Lega B, Paolo Bedin: «Il calcio è emozione e spettacolo, giusto scendere in campo quando la gente ha più tempo a disposizione per divertirsi. Il nostro esperimento funziona e meriterebbe di essere ampliato alle altre Leghe professionistiche. Urgente e fondamentale anche l’adeguamento degli impianti»

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ROMA – Il calcio a Natale ha fatto boom. Lo dicono i dati, lo confermano i fatti e,
soprattutto, le scelte, come al solito, inequivocabili, dei tanti tifosi che sono
accorsi copiosi sugli spalti, facendo registrare un incremento netto delle presenze
rispetto alla passata stagione di un +6 per cento. Un dato quest’ultimo che
s’impenna sino a diventare +10 per cento se si considera la media presenze del
campionato e il fatto che tre delle squadre con più seguito nelle partite in casa,
Hellas Verona, Bari e Salernitana, erano impegnate in trasferta. A Cesena s’è
registrato il maggior numero di presenze: ben 11.531. Meglio del derby campano di
Avellino che ha fatto contare circa 10.000 anime in un palpitante Partenio. Bene a
Perugia con 8.927 sostenitori a spingere il Grifo. Appena pochi di meno al Menti per
Vicenza-Cittadella: 8.452. Al Matusa di Frosinone per l’altro match clou della
giornata sono stati 6.425 gli spettatori. Erano in 8.000 a Pisa per la prima della
nuova dirigenza. Ben 5.852 ad Ascoli per l’incrocio con il Bari. Mentre per
Brescia-Pro Vercelli sono stati 7.411 i sostenitori. Appena 3.683 per la
partitissima Carpi-Verona risoltasi in un pari spettacolare. Spal-Ternana è stata
vista invece da 7.326 tifosi. In 2.475 hanno fatto festa per la sempre più
convincente Entella di Breda.

TENDENZA – Ma al di là dei dettagli, è la tendenza a fare notizia. Da quando è stata
reintrodotta dal presidente Abodi la formula che prevede match da giocare a cavallo
delle festività natalizie, nella stagione 2012-2013, cioè nell’ultima settimana
dell’anno solare, gli spalti si sono gradualmente sempre più affollati di tifosi che
con la loro passione hanno arricchito uno show di cui si continua a sentire
evidentemente bisogno. E tutto ciò, nonostante impianti inadeguati. In tal senso,
l’opportunità offerta dal recente accordo tra la Lega B e Leonardo-Finmeccanica
andrebbe colta subito e, soprattutto, estesa alla Serie A. Perché avere a
disposizione un pacchetto tecnologico per mettere in totale sicurezza gli stadi è
davvero indispensabile per il nostro calcio professionistico, non solo per arrivare
all’abbattimento definitivo delle barriere.

DOPPIO BOOM – Intanto Abodi si gode questo ennesimo successo grazie a un format che
funziona e attrae, parallelamente al boom televisivo che il campionato sta avendo
dopo l’accordo triennale con Sky che ha accresciuto le risorse a disposizione dei 22
club associati. «Siamo molto soddisfatti dei dati positivi sulle presenze negli
stadi per il turno della vigilia di Natale. Ma anche come audience la crescita è
stata evidente – sottolinea con orgoglio il direttore generale di Lega B Paolo Bedin
dal suo osservatorio privilegiato, da qualche anno è anche nel direttivo dell’EPFL,
l’associazione che riunisce le principali leghe calcistiche europee -. Come in altri
Paesi europei l’esperimento ha funzionato bene e il risultato si può ormai dare per
acquisito».

PATTO VIRTUOSO – Rispetto agli altri anni, visto che il 26 dicembre e il 30 erano
date troppo vicine, si è scelto di scendere in campo il 24 grazie anche alla
disponibilità dell’Aic che con questa soluzione ha assicurato ai calciatori due
giorni in più di riposo con una sosta leggermente più lunga rispetto alla passata
stagione. «I risultati si vedono e ci sono stati incrementi su tutti i campi della
20ª giornata. Questo va incontro alle esigenze della gente che segue il calcio
soprattutto quando ha più tempo libero – spiega ancora Bedin – e questa condizione
va utilizzata nell’interesse di tutti. Noi dobbiamo capire che il calcio è uno
svago, è emozione, spettacolo, divertimento. Culturalmente c’è una barriera da
superare, ma con l’Associazione Calciatori abbiamo collaborato per trovare una
soluzione sostenibile. Poi seguirà una pausa più lunga. La sosta consentirà di
tirare il fiato in un torneo come al solito molto faticoso ed estenuante.
Riprenderemo il 20 gennaio con l’anticipo della 1ª di ritorno. Il fatto che per il
quinto anno consecutivo miglioriamo i dati d’ascolto e le presenze negli stadi è
molto importante, perché tutto ciò avviene nonostante impianti non più adeguati. E
anche questa è un’esigenza forte che va intercettata e aiutata ad emergere, perché
soddisfarla rappresenterebbe un sostanziale passo avanti per adeguare il nostro
sistema calcio nel suo insieme». Ma questo è l’augurio non solo del manager
vicentino.

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