Avvocati, videogames, direttori di banca e scarpe slacciate: 33 facce nuove e sei storie speciali

Ci voleva un ex generale dell’esercito sovietico per risolvere un problema pratico. Quando a Jurij Semin portarono questi due gemelli identici, Aleksey e Anton, ogni allenamento della Lokomotiv pareva il dadaumpa delle sorelle Kessler, così ecco la soluzione: scarpe di colore diverso, così si capisce chi è uno e chi è l’altro. Però ci sono pure piedi, ruolo e talento a distinguere. Anton è destro, ala che sgobba e vede la porta, il mancino Aleksey, colpo da 14,5 milioni dell’Atalanta e 5 anni di contratto, invece è un creativo che si accende a fiammate e se vuole ti sbuccia una difesa con un lancio. Entrambi pugnaci e non a caso: hanno sangue cosacco, guerrieri tosti e poco inquadrabili. Scartati da ragazzini dallo Spartak Mosca perché troppo gracili, mamma Yelena si impuntò e li portò alla Lokomotiv dove nelle giovanili hanno un sistema di gioco «barcelloneggiante» e guardano più ai piedi che a quello che c’è sopra: qui potevano farcela e ce l’hanno fatta. Davanti ad Aleksey si sono tolti il cappello campioni tipo Samu Eto’o o Leo Messi, Fabio Capello pensava di farne un play quand’ era c.t. della Russia e se il Gasp gli trasmette il suo ritmo può farne un top player. Anton? Guadagna spazio nelle gerarchie della Lokomotiv. Per entrambi la Champions, nella quale Aleksey nella scorsa stagione ha firmato due centri entrambi alla Juventus, sarà un bello spartiacque.

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