Ritorno al Parma: Buffon ha detto sì

Il portiere sempre più orientato a tornare in gialloblù : “Il ritorno alle origini fa leva sui sentimenti e mi dà le motivazioni di cui ho bisogno per fare bene”

Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle

14 giugno – Marina di Pietrasanta (Lucca)

Non dice ancora dove andrà (anche se Parma resta la soluzione più probabile) però conferma che continuerà ancora. “Stava prevalendo la decisione di smettere – racconta Gigi Buffon, che ha presentato la sua Academy dedicata ai portieri, con il marchio B1 che punta a diventare un’eccellenza e che vuole preparare i numeri uno del futuro – però adesso ho la certezza che andrò avanti, perché mi sento forte e non mi faccio la festa da solo. La stima dei miei compagni mi ha fatto capire che sono uno che se la racconta giusta e che devo continuare”.

CHAMPIONS O PARMA

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“Sul tavolo ho tante proposte – prosegue – che toccano tasti diversi. Ci sono squadre che fanno la Champions e mi hanno offerto un ruolo da primo, altre che ambiscono a vincerla ma mi vogliono come secondo e io quel ruolo l’ho fatto solo per la Juve. Poi ci sarebbe il ritorno alle origini, che fa leva sui sentimenti e mi dà le motivazioni di cui ho bisogno per fare bene. Sto mettendo tutto sul tavolo, in 3-4 giorni decido, devo capire quale è la cosa migliore per essere protagonista”.

CHIELLINI NUMERO 1

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Buffon parla a ruota libera: dal suo metodo, che punta a esportare in tutto il mondo (“la mia è una filosofia proattiva, il portiere deve essere preparato a essere protagonista”) fino ad Allegri, la Nazionale, Mancini, Donnarumma e Chiellini. “Max è una certezza nella gestione, nei risultati e nella percezione dei giocatori, che hanno timore reverenziale, l’uomo giusto per far ripartire il mini ciclo. Chiellini giocando 20 partite all’anno è ancora il miglior difensore del mondo, l’età è solo un luogo comune”.

ITALIA SCHEGGIA IMPAZZITA

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Gigi ci tiene anche a fare i complimenti a “Roberto Mancini, che ha stravolto tutto in maniera travolgente. L’Italia può essere la scheggia impazzita, dobbiamo spingerli all’acuto finale anche se le mie favorite sono la Francia, per individualità e allenatore perfetto per gestirle, la Germania e il Belgio, che ha giocatori vicini alla maturità”, mentre sull’addio di Donnarumma al Milan non se la sente di dare giudizi: “È una certezza della nostra nazionale, un campione a tutto tondo che sta facendo un grandissimo percorso, ma non conosco le dinamiche, se ha fatto questa scelta avrà avuto i suoi buoni motivi.

MAI SENZA COPPA

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Infine la Champions, che lui non vede senza Juve, Barcellona e Real Madrid: “Credo che senza di loro la competizione dovrebbe cambiare nome. Impossibile immaginarla senza di loro, non puoi togliere le tre squadre che hanno fatto la storia e danno agli altri grandi motivazioni, perché io quando ero al Parma e al Psg vivevo queste sfide come notti magiche”.

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