Wembley, 2000 scozzesi contagiati dopo partita con Inghilterra: sos variante Delta su semifinali e finale

Quasi 2000 scozzesi sono stati contagiati a Wembley durante la partita con l’Inghilterra. E sugli Europei torna l’incubo variante Delta. Nello stadio di Londra sono infatti in programma semifinali e finale del torneo.

A Londra, Gran Bretagna, ovvero nel Paese dove la variante Delta ha cominciato a diffondersi prima che altrove. E torna prepotentemente un altro tema: era proprio necessario questo europeo itinerante in epoca Covid? Il continuo cambio di location comporta infatti transumanze di tifosi. Che importano o esportano il virus, a seconda dei casi.

Quello degli scozzesi è un esempio, ma ce ne sarebbero altri. Gli spalti pieni a Budapest, per esempio, dove non ci sono limitazioni per entrare allo stadio. Assembramenti autorizzati che hanno sicuramente facilitato il contagio.

A nulla è servito l’appello di Draghi sullo spostamento della finale in un Paese meno a rischio, in questo momento. La Uefa ha confermato la propria decisione: le partite decisive si giocheranno a Wembley. Come previso. E tanti saluti alla variante Delta.

Quasi 2000 scozzesi contagiati a Wembley

Sono 1.991 i tifosi scozzesi risultati positivi al Covid nelle ultime due settimane dopo aver assistito alle partite della Scozia agli Europei di calcio, allo stadio o in eventi collettivi.

Lo indicano le stime delle autorità sanitarie locali di Public Health Scotland (PHS). Due terzi dei contagiati (1.294) erano a Londra durante la partita Inghilterra-Scozia. 397 erano allo stadio Wembley, il resto ha partecipato a visioni e festeggiamenti collettivi fra strade e locali. Un centinaio aveva assistito allo stadio Hampden Park di Glasgow alle partite della nazionale scozzese con la Croazia e la Repubblica Ceca.

L’appello per non far andare i tifosi inglesi a Roma

L’Italia, secondo il sistema del governo del Regno Unito, è attualmente elencata come un Paese ‘giallo’ e i consigli di viaggio del governo del Regno Unito affermano chiaramente che i fan non dovrebbero recarsi nei Paesi ‘rossi’ e ‘gialli’ al fine di proteggere la salute pubblica nel Regno Unito dalle nuove varianti di Covid”.

Lo precisa, in una nota, l’ambasciata britannica a Roma. Rinnovando l’invito ai tifosi inglesi ad evitare la trasferta nella capitale. All’Olimpico sabato la nazionale di Southgate affronterà l’Ucraina nel quarto di finale di Euro 2020.

Le attuali linee guida affermano che, dal 21 giugno, le persone che viaggiano dal Regno Unito o coloro che sono stati nel Regno Unito nei 14 giorni precedenti devono auto-isolarsi per 5 giorni all’arrivo in Italia. Dopodiché devono eseguire un tampone rapido antigenico o molecolare per il test COVID-19 e risultare negativi per la fine del periodo di quarantena: “Ciò significa – ricorda la nota – che i tifosi che viaggiano dal Regno Unito all’Italia dopo il 28 giugno non arriveranno in tempo per poter guardare i quarti di finale di EURO 2020 a Roma il 3 luglio 2021”.

Ricordando di consultare le pagine dei consigli di viaggio dell’FCDO, che vengono costantemente riviste per garantire che riflettano le ultime novità sui requisiti per entrare nel Paese, la nota sottolinea poi che “l’Ambasciata britannica a Roma non vende né distribuisce i biglietti per la partita di sabato a Roma”.

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