Verona, Tudor: “Contro la Juve non rinunceremo al nostro calcio”

VERONA – “Sono arrivato alla Juve molto giovane, lì sono cresciuto con i vari Montero, Iuliano. Sono entrato bambino e sono uscito uomo. Ho scoperto la cultura del lavoro, che non è scontata in tutte le società. Per me sarà la prima volta da allenatore avversario a Torino, ci sarà il 50% di pubblico dopo i 5.000 delle ultime partite, quindi sarà ancora più bello“: Igor Tudor, tecnico del Verona, non poteva non partire dal suo passato bianconero per presentare la partita contro la Juventus in programma domenica sera. Dopo lo scherzo giocato alla squadra di Allegri all’andata, i gialloblù proveranno a replicare anche a Torino, anche se di fronte avranno una squadra rivoluzionata dal mercato invernale: “Vlahovic è un bel giocatore – sottolinea Tudor – uno dei più forti attaccanti in circolazione. Per la Juve è un acquisto importante, costato davvero tanto. Quando si marca un giocatore così lo si deve fare al meglio delle proprie possibilità: lui è forte, ma si gioca sempre in undici. Loro hanno molti campioni che possono risolvere la partita in ogni momento, anche per questo sarà una gara bella da affrontare. Cercheremo di preparare la partita nel migliore dei modi, con tanta voglia di fare bene. Andiamo a Torino per giocare il nostro calcio, siamo in un buon momento ed abbiamo provato a migliorare alcune cose durante la sosta“. Ma anche il Verona si è rinforzato: “Sono contento dei nuovi arrivati – assicura il tecnico – abbiamo lavorato bene da quel punto di vista. Abbiamo preso giocatori che possono non solo dare una mano, ma anche giocare da subito. Retsos si allena con noi da una settimana e sono contento di lui, così come di Praszelik, che ha tanta voglia di fare. Ci vorrà un po’ di tempo per entrare nei nostri ritmi, ma avranno spazio anche loro. In difesa abbiamo Retsos, Sutalo, Coppola, che a me piace molto. Volendo c’è anche Faraoni, e poi Tameze, la cui fisicità sarà importantissima contro la Juve, ha fatto bene quando è stato arretrato. Secondo me abbiamo fatto bene sul mercato a portare un giocatore sulla trequarti, dove eravamo un po’ corti“.

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“Nel calcio non si può più speculare”

C’è da scommettere che, pur trovandosi di fronte una grande del campionato, il Verona non rinuncerà al suo calcio aggressivo: “Il calcio è sempre più esigente – spiega Tudornon può più basta speculare. Lo dimostra anche il nostro campionato: si fanno sempre più gol, si va di più all’attacco. Il calcio si fa per i tifosi, poi è giusto che sia il risultato a determinare. Se c’è da scegliere tra 4-3 e 1-0 scelgo il 4-3. Si è parlato tante volte del mio calcio come poco applicabile nelle grandi squadre, ma oggi c’è molta più possibilità di fare questo gioco rispetto al passato: si punta sempre di più su corsa, ritmo, fisicità. Ovviamente servono giocatori con determinate caratteristiche: se hai gente di gamba viene molto più facile farlo. Si può fare tutto nella vita, basta crederci e avere la forza di farlo. Il forte pressing è la chiave del nostro gioco, ma è importante trarne poi dei benefici: sono quelle le cose che alla fine portano punti. Lasagna o Kalinic? Vediamo, entrambi meritano di giocare, ma deciderò solo alla vigilia. Magari giocheranno insieme…È normale che qualche giocatore non si senta sufficientemente coinvolto – sottolinea il croato – ma a volte i calciatori non sono obiettivi. Sono certo che non esista un allenatore che non faccia giocare chi merita. Dipende dai calciatori, bisogna avere un po’ di tempo per adattarsi a un certo modo di pensare. Considero Hongla un giocatore forte, che però deve ancora adattarsi al nostro sistema. Comunque ha fatto bene in Coppa d’Africa ed aspettiamo il suo rientro. Sono contento anche di Frabotta, da martedì è con la squadra dopo due settimane di lavoro individuale nel quale ha spinto forte. Gli auguro che non gli capiti più“.

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“Simeone e Caprari meritano la convocazione in Nazionale”

Barak e Casale, tornando al mercato, sono rimasti in gialloblù. Ma una loro eventuale partenza non sarebbe stata un problema: “Siamo contenti di avere giocatori ricercati sul mercato – assicura Tudored è normale normale che si vendano i giocatori più forti anche se l’allenatore non vuole. Io ho molta fiducia nella dirigenza, anche quando sono stati venduti giocatori forti ne sono arrivati altri di uguale qualità. Si tratta di pianificazione: se le idee sono giuste e ci sono le giuste competenze, sul mercato non ci sono mai problemi“. Due giocatori di sicuro valore nella rosa gialloblù sono Simeone e Caprari, tornati nell’orbita delle rispettive nazionali: “Sia Simeone che Caprari avrebbero meritato la convocazione nelle rispettive nazionali. Al posto loro – assicura il tecnico croato – sarei molto contento di questa cosa: fa parte della loro vita, della loro professione. Io li invito sempre a non pensarci, ma a concentrarsi per giocare bene, vincere, divertirsi, giocare ogni domenica: questo è quello che farei io. Caprari ha spaccato in queste quattro partite, ma il premio della Lega Serie A è andato a Raspadori, che ha fatto la metà di quanto messo in campo da Caprari. Lui è stato per distacco il miglior giocatore della Serie A da inizio 2022: l’AIC l’ha capito, mentre Mancini non l’ha capito o ha fatto altri ragionamenti. Ma non importa lui ha fatto tanti sacrifici per arrivare a questo punto, e io al posto suo sarei più contento per questo“.

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