Umiltà e gol pesanti, spesso all’ultimo respiro: chi è Caicedo, pupillo di Inzaghi

L’attaccante ecuadoriano è rimasto nel cuore dei tifosi laziali per un gol nel derby ma non solo. Infanzia difficile, ottenne uno stage nella cantera del Boca grazie a un programma tv. L’Italia è la sua seconda casa, l’Inter il suo futuro?

Premio oscar come attore non protagonista. E, di conseguenza, ha molte più soddisfazioni di personaggi più quotati di lui. Felipe Caicedo è così. Parte in sordina, ma alla fine conquista tutti. Come ha fatto alla Lazio. Una prima stagione per nulla soddisfacente (pesanti gli errori nella penultima giornata di campionato che la Lazio pareggiò a Crotone, fallendo così la qualificazione in Champions League), poi però è sbocciato. I tifosi biancocelesti, inizialmente molto severi nei suoi confronti, lo hanno perfino idolatrato proprio per l’umiltà con la quale si è sempre posto. “Spero che i tifosi mi ricordino per questo gol e non per l’errore a Crotone”, disse al termine di un derby vinto proprio con una sua rete. In realtà i tifosi lo ricordano per i tanti gol pesanti arrivati nei minuti finali. Cagliari, Torino, Juventus, Zenit: sono tante le squadre che sono crollate, nei minuti finali, in seguito alla zampata del Panterone.

Empatia

—  

In un mondo sempre più in mano ai social e, di conseguenza, sempre più virtuale, Caicedo ha avuto il merito di stuzzicare in continuazione la fantasia dei tifosi. Nel 2019-20 fu il primo a parlare pubblicamente dello scudetto (lo fece alla cena di Natale e la Lazio, il 29 febbraio successivo, si ritrovò in testa alla classifica prima di crollare nel post lockdown), con la gente è sempre disponibile e gentile. Ma si sa anche adeguare ai tempi: sui social è attivo, risponde, e ogni tanto pubblica video di alcuni suoi gol per provocare simpaticamente gli avversari.

Profilo

—  

D’altronde la sua infanzia, in Ecuador, non è stata semplice: il padre era un venditore ambulante allo stadio, la madre casalinga. Il quartiere in cui è cresciuto non è né benestante né tranquillo, motivo per il quale è da sempre molto attivo nel sociale. A 15 anni ha partecipato e vinto il reality chiamato “Camino a la gloria”, ottenendo la possibilità di fare uno stage nella cantera del Boca Juniors. Da lì ha giocato in sette campionati diversi. Insieme alla moglie e alla figlia considera l’Italia una seconda casa, anche se in questa settimana potrebbe trasferirsi ancora. Inzaghi ci pensa, lui pure. Può dare una mano ai nerazzurri, a caccia del 20esimo scudetto che consentirebbe al club di cucirsi la seconda stella sulla maglia. E per Caicedo sarebbe l’occasione di ottenere un altro riconoscimento. Magari non da protagonista, ma tutto sommato, Felipe le soddisfazioni se le sa togliere anche così.

Precedente Top e Flop 23ª giornata: sale in cattedra Abraham, poco ispirati Scamacca e Messias Successivo Juve, cinque giocatori allo stage dell'Italia: c'è anche De Sciglio