Tre buoni motivi per vedere Albania-Italia

Ci sono tre buoni motivi per accomodarsi in poltrona e seguire stasera Albania-Italia, anche se si tratta di un’amichevole e nessuno riuscirà a cancellare la malinconia per l’esclusione dal Mondiale in Qatar. Il primo è legato a Zaniolo. A Tirana cominceremo a capire se può nascere, dopo quattro anni di promesse e appuntamenti rinviati, la Nazionale del golden boy della Roma. Mancini ha in mente di impiegarlo da mezzala offensiva. Attaccante di destra, come succede con Mourinho, partendo in fase di costruzione qualche metro più indietro e accentrandosi. Il ct ritiene sia la posizione ideale per esaltare le sue caratteristiche. E’ una prova di 3-4-3 o 3-4-2-1 tendente al 3-5-2. Da valutare la risposta del campo. La seconda ragione porta verso il ritorno di Federico Chiesa, protagonista a Wembley, assente in azzurro da un anno.

Chissà come sarebbe andata a Palermo se ci fosse stato. Magari avrebbe tirato fuori un colpo dei suoi per portarci in Portogallo. Allegri lo ha appena rilanciato dopo dieci mesi di stop per l’intervento al ginocchio. Entrerà in corsa, dando il cambio a Grifo nell’‘ultima mezz’ora. Il terzo e ultimo motivo richiama il futuro. Mancini approfitterà delle amichevoli con Albania e Austria per testare qualche giovane. Scalvini per la prima volta giocherà titolare. Ricci, Parisi, Miretti e Fagioli partiranno dalla panchina sperando di entrare in corsa. Stesso discorso per il sedicenne Simone Pafundi, enfant prodige dell’Udinese: se Mancini dovesse farlo entrare in campo, diventerebbe il primo negli ultimi 100 anni ad aver debuttato in Nazionale prima di averne compiuti 17.


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