‘Tnì bota’: perché il Cesena di nuovo in B non è solo una grande impresa sportiva

Il Cesena è tornato in Serie B sei anni dopo il fallimento e a 43 anni di distanza dall’ultima festa promozione casalinga. Un ‘impresa eccezionale che ha mandato in delirio la città, regalandole un’euforia pasquale andata avanti sino a tarda notte, arricchita dai valori assoluti che appartengono alla gente romagnola: orgoglio, resilienza, spirito di sacrificio, solidarietà. “Tnì bota”, tenete duro, si ripetevano l’un l’altro spalando fango, gli abitanti del territorio colpito dalle alluvioni del maggio di un anno fa (15 morti, oltre 36mila sfollati, spaventosa la devastazione, 44 i Comuni coinvolti, quasi 9 i miliardi di danni).

Cesena, i numeri dell’impresa

“Tenete duro”: mai un incitamento diverso poteva attagliarsi di più alla squadra dello specialista Domenico Toscano, 52 anni, alla quarta promozione in Serie B, al sesto campionato vinto in carriera: 86 punti; +14 sulla seconda, 27 vittorie (le ultime 4 consecutive), 5 pareggi, 2 sconfitte, 72 gol segnati, 17 subiti, 28 risultati utili di fila, imbattibilità interna, salto di categoria con 4 giornate d’anticipo; la valorizzazione dei ragazzi cresciuti nel vivaio: Shpenti, Pieraccini, Berti, Giovannini, Francesconi, David. Su tutto, sopra tutto, lo straordinario sostegno del tifosi cesenati (erano in 15 mila, sabato, allo stadio Orogel-Dino Manuzzi) coniugato alla rinascita e alla ricostruzione di una società modello.

Cesena, la svolta americana

In principio, la cordata dei ventotto imprenditori romagnoli capeggiata da Corrado Augusto Patrignani, tutti soci paritari, con l’altro, fondamentale punto di riferimento in Bruno Piraccini, il Signor Orogel. Poi, la svolta americana: il 20 dicembre 2021 l’americana JRL Investments, di Robert Lewis e John Aiello, nominati copresidenti, rileva il sessanta per cento delle quote societarie e completa in seguito l’acquisizione totale. Dopo ottant’anni, il Cesena non ha più un presidente romagnolo (Alberto Rognoni, Dino Manuzzi, Edmeo Liugaresi, Giorgio Lugaresi, Igor Campedelli, Corrado Augusto Patrignani), ma dagli Usa arriva linfa vitale. Nel 2023 Lewis abbandona e Aiello diventa il massimo dirigente responsabile. Lo sviluppo del settore giovanile è impetuoso, moderno e funzionale è lo stadio, omologato Uefa, senza barriere e autentica bomboniera bianconera. VIncente si rivelala formazione di un gruppo che si è meritato i copmplimenti di Matteo Marani, presidente della Lega Pro: “Il Cesena ha dimostrato capacità organizzative, grandi competenze e lungimiranza”. Ha detto Toscano: “Cesena ti entra nel cuore”. È tutto vero.


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