Tebas, bordate anti Superlega: “La Champions può fare a meno di Juve, Barça e Real”

Il presidente della Liga: “Agnelli, Laporta e soprattutto Perez si sveglino,anche Infantino non si è comportato bene. Se l’Uefa sanzionerà le spagnole appoggerò la decisione”. Ceferin: “Vogliamo massimizzare la passione, non i profitti”

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

27 maggio – MADRID

Questa mattina a Madrid si è svolto il Club Advisory Panel dell’European Leagues. Tra gli altri sono intervenuti il presidente della Uefa Aleksandr Ceferin e il presidente della Liga Javier Tebas. Si è parlato tanto di Superlega, e ai tre membri superstiti dell’organismo secessionista saranno fischiate le orecchie.

Salvatori e idioti

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Tebas è stato molto duro: “La Superlega non è morta, Florentino Perez, Laporta e Agnelli sono i naufraghi della Superlega: credono di essere i salvatori del calcio e che tutti gli altri sono degli idioti. È un pensiero caro specialmente al signor Florentino Perez. In realtà i tre devono darsi una svegliata, perché il loro intento è solo che i giocatori ricchi possano avere un Ferrari in più nei propri garage”.

Attentato

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“La Superlega va contro la meritocrazia, e per questo rappresenta un grande pericolo, qualcosa che non possiamo consentire. È un attentato contro le basi dello sport e contro quello che è il motore fondamentale tanto dei tifosi come dei club. Ed è un attentato contro la stabilità economica, perché contempla solo l’interesse di pochi e il suo intento è quello di svuotare le leghe nazionali”.

Contro Infantino

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“E sono sulla stessa linea i progetti della Fifa come il Mondiale per Club ampliato o il Mondiale a cadenza biennale. Anche Infantino non si è comportato correttamente. Ha pensato solo ai grandi club, e pertanto in tutta questa storia ha tenuto parecchio a che vedere. Lui e il suo circolo ristretto”.

Il castigo

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“Ci piacerebbe che i tre club rimasti in Superlega possano giocare in Champions, però se smettono di fare idiozie. Bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni: non puoi fare un colpo di stato, far finta di nulla e per di più dire che non vuoi trattare. Se la Uefa deciderà di sanzionare i tre club appoggerò la decisone, anche se due delle società sono spagnole. Noi come Liga non difenderemo nessuna squadra spagnola sanzionata. I fatti non hanno nulla a che fare con la nazionalità. Se la Uefa ha un accordo giuridico per sanzionarli, la Liga non dirà nulla. Difenderà la maggior parte dei suoi club, non uno o due. E poi ritengo che la Champions sia pronta a non avere tra le sue partecipanti Real Madrid, Barcellona e Juventus. La competizione è sopravvissuta senza problemi anche senza il Manchester United per cinque anni. Il Milan è stato espulso dalle coppe europee. Nessuno è essenziale in Europa. Ripeto, vorremmo che giocassero, ma i fatti sono i fatti e la UEFA deve agire”.

Passione e profitti

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Ceferin è stato meno veemente nel suo intervento: “Sono confortato dalla reazione di club, di associazioni, tifosi, giornalisti e politici contro la Superlega, una reazione travolgente. Questa risposta ha sottolineato nuovamente l’importanza della nostra unità. Potete essere certi che l’Uefa si impegnerà a supportare la piramide del calcio. Noi vogliamo massimizzare la passione, non i profitti. Non vogliamo distruggere e dividere, insieme siamo più forti. Tutte le leghe e tutti i club, e tutti i tifosi sono tutti importanti per mantenere insieme il mondo del calcio. I grandi club non diventano grandi da soli. L’ironia del tentativo fallito della Superlega è che aspiravano ad altezze maggiori distruggendo la base su cui si trovavano, non capiscono cosa vuol dire essere parte del mondo del calcio”

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