Super Berardi, si sblocca Immobile: Italia, buona la prima con l’Irlanda del Nord

Bel primo tempo degli Azzurri, che chiudono i conti con l’attaccante del Sassuolo e col centravanti della Lazio. Ripresa più deludente, bene anche Donnarumma

dal nostro inviato Fabio Licari

25 marzo – PARMA

Se la prima impressione non tradisce, la qualificazione nel gruppo è una storia riservata a Italia e Svizzera. Partenza alla pari, tre punti a testa, serie positiva azzurra che si allunga a 23, ma immagine con retrogusto amaro: dopo un primo tempo convincente, manciniano, con Berardi inarrestabile, suo il primo gol, e Immobile che trova il 2-0 con un contropiede “laziale”, la ripresa non è in linea con quello cui il c.t. ci ha abituato. Saltano i fili del gioco e i nordirlandesi, decisamente inferiori, sfiorano il gol in due occasioni: vero che ritrovarsi dopo il lungo stop non è facile, e che Jorginho non è sostituibile se Locatelli è un po’ giù, e che Pellegrini è molto diverso da Barella, ma è mancata quella fame atavica che ci spinge a cercare il gol fino (e oltre) il 90’. Prendiamoci i 3 punti e puntiamo al bottino pieno prima di Pasqua: la Bulgaria è affondata in casa con gli svizzeri, la Lituania non dovrebbe essere un problema. Ma servirà di più.

RIPARTENZE

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Comunque si capisce subito che agli azzurri serve forzare presto lo sbarramento nordirlandese per mettere in discesa una partita che rischia di complicarsi. Dell’Irlanda del Nord si diceva alla vigilia: squadra più moderna, comunque lontana dal vecchio cliché britannico palla lunga e pedalare. Ma l’impressione è opposta. E non per il comprensibile 5-3-2 pensato per sbarrare la strada ai cinque italiani sempre schierati all’attacco. No, il problema di Baraclough è che i verdi, in questo caso bianchi, hanno un atteggiamento “vecchio”: sono statici, sempre in ritardo e spesso piazzati male. Non c’è uno che emerga se non, forse, la seconda punta Whyte che però, al terzo tentativo, si vede sommerso dagli azzurri e alza bandiera bianca. Si capisce anche un’altra cosa: i nordirlandesi vanno stanati, attirati avanti e poi colpiti quando sono più indifesi.

BERARDI-IMMOBILE

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Le occasioni arrivano in contropiede, ma due volte Immobile sbaglia oppure è chiuso dal portiere. Poi il lancio di Florenzi imbecca Berardi che a destra fa ammattire una volta di più Dallas: entrata e colpo sottorete imparabile, neanche un quarto d’ora e 1-0. Non hanno interesse a forzare gli azzurri, anche perché il calendario è pieno, e la scelta è giusta. Mentre i nordirlandesi gestiscono, dando l’impressione di voler evitare una batosta e perdendo anche gli scontri su palla lunga, all’Italia riesce il gioco in ripartenza. Il 2-0 di Immobile potrebbe ricordare la Lazio: Nord Irlanda sbilanciata, lancio di Insigne e il centravanti parte in velocità, bruciando anche il disperato tentativo del mediano Evans. Tiro sul primo palo che beffa Peacock-Farrell imperdonabile e 2-0.

FINALE COSI’

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Segnare tanto potrebbe essere utile in prospettiva testa a testa con la Svizzera, ma nella ripresa gli azzurri sembrano accontentarsi e la miglior occasione capita ai nostri avversari su retropassaggio sbagliato – ancora una volta in campo internazionale – di Locatelli: per fortuna Donnarumma chiude Whyte e Smith. All’ultimo McNair si divora letteralmente il 2-1. Neanche i cambi danno la scossa, Barella, Chiesa e Spinazzola prima, Grifo e Pessina nel finale, ed è un peccato perché è chiaro che l’Irlanda del Nord, soprattutto in trasferta, ha molti punti deboli. Ma siamo stanchi e chiudiamo in affanno.

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