Spezia in 10 dall’8′, ma il Torino delude: solo un palo al 90′

Vignali subito espulso, ma la squadra di Italiano ha personalità, sfiora il gol e trema soltanto nel finale

Dal nostro inviato Mario Pagliara

16 gennaio – TORINO

Sarà una serata difficile da digerire per Marco Giampaolo, è invece la notte dell’orgoglio per Vincenzo Italiano. Il Toro più brutto della stagione ripiomba nuovamente nella crisi, non riuscendo a battere uno Spezia rimasto in dieci per 82 minuti più i quattro di recupero. Finisce zero a zero, con i granata che riescono a calciare la prima volta nella porta di Provedel solo al 90’ (palo di Ansaldi). Al fischio finale Italiano e i suoi ragazzi festeggiano come se avessero vinto una finale, dall’altra parte Giampaolo è il primo a rientrare negli spogliatoio con le mani sul volto.

SUBITO IN 10

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Potrebbero bastare solo sei minuti per orientare una partita. L’episodio arriva praticamente subito, quando dopo sei minuti Vignali entra in scivolata con il piede a martello sulla tibia di Murru. L’arbitro Fabbri in presa diretta lo ammonisce, poi richiamato da Banti al Var prende la decisione giusta ed espelle il difensore ligure. Dicevamo, potrebbero bastare una manciata di minuti per indirizzare una serata, invece per il Toro è solo la prefazione del manifesto dei buoni propositivi che però per tutto il primo tempo non si traduce in nulla.

Brutto TORO

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Giampaolo non cambia il copione: 3-5-2, con titolari ben tre giovani cresciuti nel meraviglioso settore giovanile granata, Singo sulla destra, Segre play e Buongiorno difensore al posto di Lyanco. Lo Spezia gioca con l’uomo in meno per tutta la partita, con Italiano costretto a virare dal 4-3-3 di partenza a un più logico 4-3-2 (al 20’ Estevez sostituisce Farias). E il Toro? Non pervenuto per tutti i 45’, inguardabile, capace di giocare probabilmente il più brutto primo tempo della stagione: non tira mai nello specchio, non produce mai manco un’occasione. La squadra di Italiano si rimodella in modalità da battaglia, corre ovunque e sfiora (al 35’) anche il vantaggio: Sirigu evita ai granata di capitolare su Gyasi e Piccoli in pochi minuti.

SPEZIA DA APPLAUSI

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A inizio ripresa Giampaolo inserisce Lyanco (per Buongiorno) e Zaza (per Izzo), ridisegnando il Toro con il 4-3-1-2. Il cambio di modulo produce una scintilla, dopo dieci minuti, con la prima occasione granata nei piedi di Verdi (conclusione deviata in angolo), ma poco dopo si rispegne subito la luce. Lo Spezia invece risponde colpo su colpo, protagonista di una serata di grande sacrificio e sfiora ancora il colpaccio con un’incursione di Marchizza (20’) spentasi sulla traversa. Il Toro sembra immobilizzato dalla paura, i liguri invece corrono e a tratti danno l’impressione di controllare. A un quarto d’ora dalla fine entra pure Ansaldi (per Murru) e poco dopo Gojak (per un pessimo Verdi), ma alla mezzora è ancora lo Spezia a avere una doppia chance in contropiede con Giasy (su errore di Bremer) e poi con una sventola di Estevez (pugni di Sirigu). Al 90’ il Toro riesce a tirare la prima volta in porta colpendo il palo con Ansaldi. I quattro minuti di recupero poi scorrono via: finisce zero a zero. Applausi per lo Spezia, sotto i piedi del Toro si riapre la botola della crisi.

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