Sottil esclusivo: “Resterei al Cagliari: qui posso crescere”

CAGLIARI – Il calore dei tifosi del Cagliari, l’affetto della gente di Sardegna e la società che lo ha fortemente voluto, gli sono entrati dentro in maniera tanto imprevista quanto stupefacente, ma ora Riccardo Sottil si gode la nuova realtà in rossoblù vivendo al massimo il momento. Per pensare al futuro ci sarà tempo anche perché l’età è dalla sua parte e, con buona pace della Fiorentina che lo vorrebbe riportare subito all’ovile, la sua avventura nel capoluogo sardo non è detto che finisca così velocemente nonostante il prestito con diritto di riscatto e controriscatto lasci tutto molto in bilico.

Come sta vivendo un giocatore così giovane la sua prima vera esperienza nel calcio dei grandi?
“Per ora è tutto bellissimo: dall’accoglienza all’aeroporto nel mio primo giorno a Cagliari ai compagni che mi hanno fatto sentire subito uno del gruppo, come se fossi stato qui da tanti anni. Ho trovato bravissimi ragazzi oltre che grandi calciatori e questa è una sensazione positiva perché il Cagliari ha tanta qualità e può ambire a traguardi importanti”.

L’hanno dipinta come un giocatore solo di passaggio. Le è dispiaciuto?
“Il Cagliari e la sua gente mi sono entrati dentro. Qui sto crescendo sotto tutti i punti di vista. Ho trovato una società organizzata, una dirigenza forte che mi ha permesso di essere qui ora, un allenatore che mi sta insegnando calcio ed è l’unica cosa che voglio”.

Quindi cosa accadrà a giugno?
“Potrei restare a Cagliari ma non dipende solo da me. Credo inoltre che adesso sia presto per pensare al futuro perché sono molto concentrato sul presente e alla voglia di far bene qui”.

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E allora vediamo il suo presente. Si aspettava una partenza fatta di sette gare da titolare su dieci?
“Sono soddisfatto per il mio inizio di campionato. C’è stata subito una grande intesa con i compagni, molta sintonia con ognuno di loro e siamo solo all’inizio. L’obiettivo ora è di centrare tutti i traguardi che possiamo tagliare pensando un passo alla volta. Per noi ogni partita dovrà essere affrontata come una finale”.

Perché Cagliari?
“Appena ho sentito che c’era questa possibilità e vista la voglia di far bene che mi hanno subito trasmesso il presidente e il direttore ho accettato subito. E poi c’era Di Francesco, un tecnico che per chi fa l’esterno non può che darti tanto”.

In che senso?
“Lui è uno dei motivi per i quali ho scelto Cagliari. Cura i particolari con grandissima attenzione e la sua storia oltre ai traguardi raggiunti parlano per lui. I suoi movimenti offensivi sono sempre studiati a puntino perché è un grande professionista e questo fa la differenza. Posso crescere tantissimo con lui e questo anche perché lui sa come prendermi. Tratta tutti allo stesso modo e per un giovane come me è un aspetto importantissimo”.

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