Se Donnarumma dice per la maglia azzurra farei di tutto

Dimarco, Calabria, Pellegrini, Politano, Tonali, Gnonto e Zerbin non c’erano a Londra, l’11 luglio di un anno fa, quando la Nazionale ridivenne campione d’Europa dopo 53 anni. Ma quello spirito di Wembley torna ad aleggiare nella Nuova Italia, rigenerata dalle scelte coraggiose di Roberto Mancini che, in sei giorni ha letteralmente cambiato i connotati alla squadra dopo la severa sconfitta patita contro l’Argentina nella Finalissima, amara chiusura del primo cerchio, cioè del primo ciclo. Ora la Nazionale è ripartita: certo, ha compiuto soltanto un altro passo in avanti e nessuno s’ìillude che la strada del rilancio sia una passegiata fra petali di rosa. Ma, al grintoso pareggio con la Germania ha fatto subito seguito il successo sull’Ungheria che nella prima giornata del torneo aveva battuto l’Inghilterra; l’Ungheria di Marco Rossi confermatasi un’ottima squadra, molto bene organizzata dal tecnico italiano.

L’Italia ha vinto con pieno merito perché la linea verde continua a premiare le scelte del ct; lo spumeggiante primo tempo ha riportato alla memoria il gioco più bello della squadra che Mancini aveva riportato sul tetto d’Europa; la verve e la voglia dei ragazzi gettati nella mischia hanno strappato gli applausi del pubblico di Cesena; Pellegrini, migliore in campo, con Cristante e Spinazzola degni partner, premia la Roma mouriniana; ilm tridente Gnonto, Raspadori, Politano ha funzionato benissimo. E alla fine, il capitano Gigio Donnarumma ha detto le cose più belle: “Per questa maglia farei di tutto, la maglia della Nazionale non ha prezzo e i ragazzi chiamati dal ct stanno rispondendo nel modo migliore”. Riecco lo spirito di Wembley. E adesso, sotto con l’Inghilterra che ha pareggiato con la Germania all’88’. Avanti così.

Italia, decidono Barella e Pellegrini: Ungheria ko

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Italia, decidono Barella e Pellegrini: Ungheria ko

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