Italia-Ungheria 2-1: Barella e Pellegrini, Mancini torna a farci sognare

ROMA – L’ossatura della Roma di Mourinho, con quattro titolari giallorossi – roba mai vista nella storia della nazionale, nel 1998 unica volta (Tommasi, Di Biagio, Di Francesco e Totti, ma non dall’inizio) – a guidare il nuovo corso, Pellegrini numero 10 totale, capitan Donnarumma a parare quando serve e tanto talento e velocità davanti: a guardarla così, quest’Italia, si dimentica per una sera il mondiale mancato e la batosta con l’Argentina e torna la speranza per il futuro. Mancini e il nuovo corso, come dire meglio tardi che mai: a casa i cotti, gli stanchi, gli svuotati dal trionfo europeo e quelli senza voglia d’azzurro, e dentro chi ha sempre immaginato di indossare questa maglia magica. E poco male per un’autorete che sporca la ripresa, lasciandola scorrere con un po’ di brivido: si torna a vincere, e con il pari di Monaco tra Germania e Inghilterra si torna anche a comandare, per ora il girone di Nations League. Alè.

Politano-Mancini, intesa su angolo. Che gol Barella, raddoppia Pellegrini!

Politano dalla bandierina, la testa è di Mancini: palla centrale sul portiere. Primi sprazzi di intensità, tra una punizione di Szoboszlai sulla barriera e un paio di folate di Politano e Gnonto: proprio il diciottenne prima vola verso la porta in contropiede ma non viene servito, poi si vede respingere il destro in area a botta sicura. Corner e ancora Politano a cercare Mancini, stavolta il colpo di testa è più pericoloso e Dibusz si allunga a deviare. Si fa vedere anche l’Ungheria, Donnarumma respinge il tentativo di Sallai e poi esce anche dalla propria area di piede per anticipare un avversario, ma l’Italia è spietata e non lascia scampo in ripartenza alla mezz’ora: bravissimo Spinazzola a servire Barella al limite, controllo e destro all’incrocio del pilastro dell’Inter e azzurri in vantaggio. Reazione ungherese che non si materializza, sono anzi gli azzurri a prendersi definitivamente la partita nel finale di tempo: combinazione Raspadori-Pellegrini e assist a Gnonto a porta vuota, Nego alla disperata toglie il gol della storia al numero 11 ma è solo questione di tempo, scocca il 45′ quando Politano semina il panico sulla fascia e scarica in area, Pellegrini sul secondo palo è più veloce di tutti e si va al riposo sul 2-0.

Italia, Pellegrini ancora decisivo: 2-1 all’Ungheria

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Italia, Pellegrini ancora decisivo: 2-1 all’Ungheria

Traversa Politano, autogol Mancini. Pellegrini, ghiaccio sul ginocchio

Si riparte senza cambi, con Sallai che ci prova e Donnarumma che risponde presente. Dall’altra parte azione ben più pericolosa di Politano che si accentra dopo una cavalcata da centrocampo e col sinistro trova la traversa a negargli il tris. Italia padrona, Gnonto e Barella non trovano per pochissimo il tempo e lo spazio per tirare, partita che si riapre a mezz’ora dal termine solo per uno sfortunato autogol di Mancini, in spaccata a deviare un cross senza pretese. Escono in serie Pellegrini, borsa del ghiaccio sul ginocchio sinistro probabilmente solo precauzionale, dentro Locatelli, poi Dimarco e Belotti per Spinazzola e Politano, Raspadori si sposta esterno e poi nel finale lascia spazio al debuttante Zerbin, che come Zaniolo debutta prima in Nazionale che in Serie A. Finisce con la parata di Dibusz su Locatelli e la disperazione di Belotti che manda in porta a campo aperto Gnonto nel recupero ma si vede ribattere l’assist…dall’arbitro, finisce 2-1 per l’Italia che torna a vincere e anche un po’ a sognare. 

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