Sampdoria, Ferrero: “Cassano? Se è un uomo come dice di essere deve rispettare la parola data”

Massimo Ferrero si gode il primo posto. La sua Sampdoria affronterà la Roma da capolista e nonostante le critiche per le cessioni eccellenti e il cambio forzato di allenatore, le scelte estive si stanno rivelando tutte azzeccate, a cominciare proprio da Marco Giampaolo:

“Una scelta coraggiosa, la migliore dopo Montella” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “Giampaolo è un grande professionista, non è di prima fascia, di più. Senza nulla togliere a Montella. Ho imparato a lasciarmi bene con tutti, sono una persona seria, diretta, vera, è difficile lasciarsi male con me. Gli allenatori sono come le mogli, Montella era diventato l’amante e con le amanti ti deve lasciare bene, altrimenti sono guai. Io ho avuto la fortuna di incontrare un signore di nome Sinisa Mihajlovic, è stato il primo amore e ci andava l’acqua per l’orto. Con lui sono stati lanciati giovani importanti. Io sono una persona di cuore, un po’ audace, tenace , un po’ border line nell’interpretare il ruolo di presidente, come tutti mi dicono. Per me prima conta la persona. Ho imparato a fare plusvalenze, con Sinisa è andato tutto bene, per me all’inizio era un gioco. Lo è ancora oggi, ma nel secondo anno gli eventi hanno punito il mio entusiasmo e hanno cercato di tarparmi le ali. Ora le ali le ho rafforzate e cercherò di volare guardando sempre il cielo”.

Il numero di abbonamenti premia Ferrero: “Non c’è e non ci sarai mai una squadra di calcio se non c’è il tifoso, è lui l’anima della squadra. I tifosi blucerchiati hanno capito che io lavoro 20 ore al giorno. Sono tifoso della Roma, ma hanno capito che nella mia testa ho i colori più belli del mondo. Il mio obiettivo è portare la Samp dalla seconda alla prima fascia. Le plusvalenze hanno funzionato, ho messo venti osservatori che vanno a cercare talenti in tutto il mondo. Sono felice di aver trattenuto Muriel, spero che dimostri tutto il suo valore. Ho venduto Soriano per 14 milioni, Correa per 17 compresi i bonus e ho preso i soldi (3 milioni, n.d.r.) anche per il trasferimento di Mustafi dal Valencia all’Arsenal. Su di lui ho un aneddoto meraviglioso. Quando accettai le offerte del Valencia per 10,6 Mihajlovic si incazzò moltissimo. Mi telefonò per contestarmi e io gli risposi con la mia serenità interiore ‘mica l’ho venduto, se ne è andato via lui’. Sinisa lo mandò a quel paese”.

In casa Samp c’è un “ospite” indesiderato: “Non vorrei più parlare di Cassano, fa parte del passato, con me non si è comportato molto bene. Dice di essere un uomo di strada, di quelli per i quali la parola conta. Posso dire che mi ha tradito. L’avvocato Romei non c’entra niente, c’erano cento persone, testimoni che hanno assistito alla scena. Romei è una persona seria, ha una storia di spessore nella vita, lavora con me da anni. Non è vera questa storia, Cassano è andato cento volte da Romei, aveva una certa confidenza, ha fatto una cassanata. E’ stato molto aggressivo e volgare e Romei avrebbe potuto esercitare una clausola del contratto, secondo la quale se avesse risposto male a me o a lui avremmo potuto risolvere il contratto. Poi disse che se non fosse rimasto Montella se ne sarebbe andato. Montella è andato via, io mi sono fidato, avrei potuto far valere la clausola e Cassano se ne stava a casa. Ho creduto nell’uomo e l’uomo mi ha tradito. Se è un uomo come lui dice di essere, si dovrebbe ricordare della parola data. Per me la parola d’onore è legge e vale con tutti i miei dipendenti”.

Sempre più imprenditori stranieri mettono le mani nel calcio italiano: “Da una parte se è vero che portano energia pulita come l’Enel è molto importante. Dall’altra mi piange il cuore non è possibile che non riusciamo a esprimere realtà imprenditoriali italiane. Arrivano tutti questi signori, con questa faccia da stranieri si comprano tutto. Sono avvilito, è sempre un pezzo di Italia che se ne va. Inter e Milan ai cinesi, la Roma agli americani, mi viene da piangere. Lotito o Pallotta? Con Pallotta ho poco feeling, con Lotito sì e mi sta molto simpatico. Ha un solo difetto: dice che è laziale e non è vero. Spalletti? E’ un grande allenatore, l’ho visto buttarsi a terra e poi rialzarsi a Cagliari. Vorrei dire una cosa spiritosa. Mi sembrava Star Trek, con i capelli che gli ricrescono. Io faccio un fioretto. Se batto la Roma mi accorcio i capelli, faccio un taglio da presidente”.

Precedente Pallotta: «La Roma è forte e deve tornare in Champions» Successivo Kondogbia più di Joao Mario Juve, Benatia ancora dal 1'